Flip, il nuovo esame per i disturbi della motilità esofagea

PUBBLICATO IL 31 MARZO 2023

Un’innovazione nella valutazione delle patologie a carico del tratto digestivo superiore, come la disfagia

L’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, diretta dal Professor Silvio Danese, ha recentemente introdotto un nuovo esame diagnostico di valutazione della funzionalità esofagea e dei disturbi della motilità esofagea, denominata FLIP (Functional Lumen Imaging Probe). 

A parlarne il dottor Edoardo Vespa, gastroenterologo dell’Unità Funzionale di Fisiopatologia Digestiva il cui Responsabile è il dottor Sandro Passaretti.

 

L’innovazione nello studio della funzionalità dell’esofago

La Functional Lumen Imaging Probe è una metodica che rappresenta un passo avanti nel campo della fisiopatologia digestiva. In particolare, è un’evoluzione per lo studio della disfagia (disturbo della deglutizione con senso di rallentamento o blocco degli alimenti), il sintomo principale di una patologia come l’acalasia esofagea e di disturbi più complessi della motilità esofagea, quali l’ostruzione al flusso della giunzione esofago-gastrica (EGJOO), spasmo esofageo distale e l’esofago ipercontrattile.

Questa metodica è inoltre in grado di evidenziare restringimenti di natura funzionale, cicatriziale o infiammatoria (stenosi) non sempre identificabili con le metodiche convenzionali. 

“In virtù della recente introduzione sono pochissimi i centri europei in grado di offrire ed interpretare FLIP” afferma il dottor Vespa.

 

Come funziona FLIP 

FLIP è una tecnologia basata sulla planimetria ad impedenza e consiste in una sonda cilindrica a palloncino contenente al suo interno sensori che rilevano le dimensioni dell’organo in cui si introduce. 

“L’esame si esegue nello stesso momento di una esofagogastroduodenoscopia ed è possibile svolgerlo in sedazione con l’aiuto dell’endoscopio – continua il medico -. La sonda viene introdotta per via orale ed in poco più di 5 minuti fornisce preziose indicazioni sulla funzionalità dell’esofago, comparabili e a volte più approfondite rispetto alla manometria ad alta risoluzione, attualmente la metodica di riferimento per lo studio dei disturbi della motilità esofagea”.

 

La diagnostica con FLIP: maggior precisione e comfort per i pazienti

La nuova topografia è in grado di misurare in tempo reale il diametro dell’esofago, adattandosi ed interpretando ogni conformazione anatomica, e riesce a dare informazioni sulla distensibilità dei tessuti e sulla loro risposta alla distensione.

Si sta rivelando fondamentale in complementarietà alle metodiche di studio dell'esofago già disponibili (manometria ad alta risoluzione e l'RX esofago con contrasto) per una migliore caratterizzazione dei pazienti con quadri più complessi di disfagia e disturbi motori dell'esofago.
“Nei casi in cui non si riesce ad ottenere una chiara interpretazione del quadro, FLIP può permettere di identificare il corretto approccio terapeutico. È molto utile, inoltre, nell'identificazione dell’opportunità di ritrattamento in pazienti con acalasia e altre patologie funzionali, che non hanno avuto beneficio da precedenti interventi endoscopici o chirurgici, o quando subentrano complicanze in esiti di questi interventi” aggiunge il dottor Vespa. 

Dai più recenti studi sembra fornire preziose informazioni sulla distensibilità e sul grado di fibrosi, identificando eventuali restringimenti occulti, anche nell’esofagite eosinofila, un’emergente patologia infiammatoria dell’esofago.

“Un altro grande vantaggio è il comfort per il paziente: non conferisce alcun fastidio ulteriore rispetto a una gastroscopia in sedazione, che è comunque sempre necessaria nei casi di disfagia per escludere infiammazioni o patologie tumorali e non ne allunga sostanzialmente i tempi di esecuzione”. 

L’Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva ha previsto di utilizzare la metodica FLIP come supporto agli interventi endoscopici del terzo spazio, quali la POEM (miotomia perorale endoscopica) per acalasia e gastroparesi, patologie della motilità rispettivamente a carico di esofago e stomaco.
“Durante questo tipo di procedure endoscopiche si esegue un taglio dei muscoli degli organi non correttamente funzionanti (rispettivamente esofago e stomaco), la cui estensione, in questo momento, non può che essere stabilita ‘ad occhio’. L’utilizzo di FLIP permetterà di calibrare con maggior precisione la lunghezza del taglio, guidando l'operatore nella scelta dell’intervento più appropriato per il paziente” conclude il dottor Vespa. 

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