Quali sono i valori del potassio

Quali sono i valori del potassio

PUBBLICATO IL 12 FEBBRAIO 2025

Quali sono i valori del potassio

PUBBLICATO IL 12 FEBBRAIO 2025

Il potassio è sostanzialmente uno ione, un metallo che si trova all’interno della cellula. Quando i livelli si alzano (ipercaliemia) o si abbassano (ipocaliemia), il nostro corpo talvolta invia dei segnali che è necessario cogliere con molta attenzione.

Se trascurati, livelli troppo alti o troppo bassi di potassio possono nuocere soprattutto al nostro cuore. Come effettuare dunque una corretta diagnosi e un adeguato trattamento?

Ce ne parla il dott. Federico Furlan, primario dell’Unità Operativa di Pronto soccorso all’IRCCS Ospedale San Raffaele.

 

I valori normali del potassio

Generalmente i valori del potassio rientrano in un range di normalità che va da 3.5 a 5 mmol/l. Valori superiori a 5mmol/l indicano ipercaliemia, mentre al di sotto di 3.5 mmol/l indicano ipocaliemia.

 

I valori di potassio alto

Con la parola ipercaliemia, o iperpotassiemia, si intende una concentrazione di potassio nel sangue alta. 

“L’ipercaliemia - spiega il dott. Furlan - può essere di 3 tipi a seconda del valore:

  • da 5.5 a 5.9 mmol/l: lieve;
  • da 6.0 a 6.4 mmol/l: moderato;
  • sopra i 6.5 mmol/l: grave.

Se nel sangue è presente un livello di potassio che supera i 6.5 mmol/l, la situazione è grave e può mettere in pericolo la vita del paziente, per questo è importante correre subito ai ripari con esami e terapie specifiche”.

 

Cause del potassio alto

“In genere, raramente, i livelli di potassio si alzano a causo di un eccesso di cibo, ma per lo più sono legati a una ridotta eliminazione del potassio da parte del rene oppure perché il potassio, che prima si trovava all’interno della cellula, fuoriesce da questa - continua -. Se le quantità che fuoriescono sono elevate, si genera la cosiddetta ipercaliemia. 

Altre cause di aumento del potassio nel sangue possono essere:

  • malattie renali; 
  • malattie endocrinologiche (es. del surrene);
  • rabdomiolisi, cioè un danno muscolare dovuto, ad esempio, a cadute o a traumi che portano alla rottura delle cellule muscolari, con conseguente fuoriuscita di potassio;
  • grandi ustioni o grandi emorragie dei tessuti, in cui si verifica appunto la fuoriuscita del potassio dalle cellule con immissione nel sangue. 

Una delle cause più frequenti è l’assunzione di potassio attraverso farmaci: ci sono farmaci a base di potassio, o farmaci che bloccano l’eliminazione del potassio, per cui questo aumenta. 

La prima cosa da fare quando si presenta un paziente con livelli alti di potassio è controllare le medicine che prende. Si può effettuare un’anamnesi adeguata per capire quali possano essere le cause (es. se il rene funziona correttamente, se ci sono stati dei traumi, se ci sono ustioni o, più raramente, l’insufficienza surrenalica) e impostare poi la terapia più adeguata”.

 

Come si manifesta il potassio alto

Il potassio alto si manifesta in maniera anomala. Sostanzialmente, è asintomatico a meno che non raggiunga livelli tali da nuocere alla persona. 

“Una delle manifestazioni di potassio alto più tipiche (e pericolose) sono le aritmie maligne, questo perché la principale funzione del potassio all’interno della cellula è quella di controllare la contrazione della muscolatura non solo del corpo, ma anche del cuore - prosegue lo specialista -.

Molte volte è capitato, proprio in Pronto Soccorso, di accorgersi che una persona ha il potassio alto anche solo attraverso l’elettrocardiogramma, perché ci sono alcune caratteristiche (es. un innalzamento eccessivo delle onde T) che possono far sospettare questa condizione. 

Si procede poi con gli esami del sangue e, se si rilevano valori alti di potassio, si prescrive la terapia. A quel punto, come detto, è importante conoscere se il paziente prende farmaci per sospenderli.

 

Come abbassare il potassio alto

In questa fase, l’idratazione è importante. Esistono, infatti, 2 modi per espellere il potassio in eccesso: 

  • eliminarlo attraverso le urine con i diuretici;
  • riportarlo all’interno delle cellule con l’insulina: se si somministra una ‘flebo ripolarizzante’, composta da una soluzione glucosata e insulina, il potassio ritorna nelle cellule.        

L’aspetto più importante, quindi, di un paziente con ipercaliemia severa è effettuare subito un elettrocardiogramma e cominciare immediatamente una terapia. Successivamente, si cerca di capire la causa, ma prima è necessario mettere in sicurezza il paziente”.

 

Cause del potassio basso

Nell’ipocaliemia si verifica esattamente il contrario: in questo caso, la concentrazione di potassio è inferiore a 3.5 mmol/l. 

Le cause, solitamente, si riscontrano in un’eccessiva perdita di potassio, ad esempio, a causa di: 

  • un malfunzionamento del rene; 
  • farmaci, come i lassativi e i diuretici;
  • un’eccessiva sudorazione. 

Anche alcune malattie endocrinologiche possono causare un calo del potassio, come, ad esempio, alcune patologie delle ghiandole surrenali, oppure altre condizioni tipo vomito eccessivo, anoressia, malassorbimento.

 

Come si manifesta il potassio basso

Può manifestarsi con una estrema debolezza muscolare e, nei casi più gravi, anche con un’aritmia

Le terapie consistono in assunzioni di flebo con potassio a dosaggi bassi per ripristinare i livelli corretti. Queste terapie si possono effettuare anche a casa con preparati specifici di potassio e magnesio. 

C’è un’altra condizione, piuttosto rara, ma a cui in Pronto Soccorso abbiamo assistito, denominata paralisi periodica familiare ipocaliemica, ossia una paralisi franca, di qualunque distretto muscolare legata al fatto che si crea un danno alla muscolatura dovuto al potassio basso. Sarà sufficiente correggere i livelli di potassio per risolvere il problema. 

 

Alcuni consigli

“Oltre alle terapie già descritte, si può senz’altro intervenire anche sull’alimentazione - conclude Furlan -. Vi sono molti alimenti che sono ricchi di potassio come, ad esempio:

  • le banane; 
  • le verdure verdi (spinaci, finocchi, cavolini di Bruxelles, carciofi, ecc.); 
  • i legumi secchi. 

Un’integrazione all’interno di una dieta sana può contribuire a tenere sotto controllo questa particolare situazione”.