Cosa si intende per malassorbimento e le cure

PUBBLICATO IL 04 APRILE 2023

La sindrome da malassorbimento si riferisce a un insieme di sintomi e segni causati da un insufficiente assorbimento delle sostanze nutritive da parte della mucosa. Le patologie che possono causare una sindrome da malassorbimento sono diverse e i sintomi e le alterazioni laboratoristiche dipendono dal tipo di nutriente che non viene assorbito. 

Ne parliamo con la dottoressa Paoletta Preatoni, responsabile dell’Unità Funzionale di Gastroenterologia Clinica dell’Unità Operativa di Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva dell’IRCCS Ospedale San Raffaele diretta dal professor Silvio Danese.

 

Cos’è la sindrome da malassorbimento

La sindrome da malassorbimento può essere la spia di numerose patologie, di diverso tipo e gravità, che comportano l’alterazione di 1 dei 3 meccanismi coinvolti nell’assorbimento dei nutrienti

  • digestione; 
  • assorbimento da parte della mucosa intestinale;
  • trasporto delle sostanze a livello del circolo sanguigno e del sistema linfatico.

 

I sintomi della sindrome da malassorbimento 

I sintomi del malassorbimento sono generalmente di tipo: 

  • gastrointestinale, quali diarrea, calo ponderale, gonfiore e dolore addominale
  • sistemico, legati al fatto che non vengono assorbite specifiche sostanze nutritive di cui il corpo necessita. In questo caso possono presentarsi anemia, alterazioni della coagulazione oppure degli indici metabolici (per esempio, ipocolesterolemia). 

Esistono poi sintomi specifici che dipendono dalla tipologia del nutriente che viene malassorbito. In questo caso, possono essere extraintestinali, per esempio, di tipo: 

  • osteoarticolare, dovuti all’assorbimento scorretto di magnesio e di calcio, che portano il paziente a sentirsi astenico o avere dolori ossei e crampi; 
  • endocrino, quali amenorrea, sterilità e impotenza.

 

Le cause 

Le cause di malassorbimento sono diverse e devono essere ricercate dal medico in base ai sintomi specifici che il paziente riferisce. Le principali sono:

  • malattie del tratto gastrointestinale, che comportano un’alterazione della mucosa intestinale che impedisce il corretto passaggio attraverso le cellule delle sostanze digerite presenti nel lume e che devono poi attraversare la cellula per riversarsi nel circolo sanguigno. Un esempio frequente di questa condizione è rappresentato dalla malattia celiaca, in cui si assiste ad un appianamento dei villi intestinali, particolari strutture anatomiche destinate ad assorbire le sostanze nutritive. Appartengono a questo gruppo di patologie anche malattie infiammatorie intestinali e deficit enzimatici della mucosa intestinale (per esempio, deficit di lattasi che è responsabile dell’assai frequente intolleranza al lattosio);
  • malattie che non riguardano l’intestino, come malattie del pancreas, del fegato o delle vie biliari, tumori dell'apparato digerente. In questo caso  il malassorbimento è legato a una ‘maldigestione’

per la mancanza degli enzimi pancreatici o della bile che impediscono la corretta scomposizione soprattutto dei grassi a livello duodenale; 

  • malattie endocrine, quali diabete o amiloidosi, che possono comportare un’alterazione a livello del passaggio delle sostanze dal lume intestinale; 
  • complicazioni post-operatorie, come la sindrome dell’intestino corto o danni provocati da terapie radianti, interventi chirurgici di resezione intestinale o bypass gastrointestinali, condizioni che comportano una ridotta riduzione della superficie assorbente o un accelerato transito delle sostanze da assorbire

 

La diagnosi 

In presenza di una sintomatologia che può far pensare ad un malassorbimento, è fondamentale sentire il parere medico che per il corretto inquadramento della problematica prescriverà degli esami di laboratorio e sulle feci, a conferma del sospetto, e successivamente degli accertamenti di secondo livello per determinare la causa dello stesso.

La diagnosi di questa condizione non è quasi mai immediata, a causa del fatto che sono numerose le patologie che la generano. Per questo motivo saranno necessari test specifici a supporto degli esami del sangue per approfondire la causa e confermare la diagnosi.

 

Come si cura il malassorbimento

Per risolvere questa condizione è necessario capire quale sia stata la causa che abbia portato il paziente a sviluppare questa sindrome. In questo caso, verrà poi curata la patologia sottostante.

Per quanto riguarda i casi di malassorbimento severi può essere necessario ricorrere ad una supplementazione parenterale delle sostanze di cui l’organismo è deficitario (somministrazione in vena di ferro, albumina, potassio ect. ) per ripristinare, una volta identificata la patologia sottostante, il corretto meccanismo digestione-assorbimento.

Cura e Prevenzione