Cosa sono le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali

PUBBLICATO IL 28 SETTEMBRE 2022

Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI o IBD, dall’inglese Inflammatory Bowel Disease) comprendono:

Le MICI sono patologie ad andamento cronico/ricorrente, che si presentano con periodi di riacutizzazione alternati a fasi di remissione. La loro causa è sconosciuta, ma si ritiene che l’alterazione del sistema immunitario e l’eziologia (cause) multifattoriale abbiano un ruolo determinante secondo le più attuali evidenze scientifiche. 

In Italia, si stimano 5-10 nuovi casi su 100.000 abitanti ogni anno, con una popolazione di pazienti intorno ai 250.000 in tutto il Paese. 

L’età in cui più frequentemente queste malattie insorgono va dai 20 ai 40 anni, ma si può avere l’esordio a qualsiasi età. Colpiscono maschi e femmine in egual misura.

Le caratteristiche cliniche delle principali MICI

Le MICI hanno diverse manifestazioni cliniche, ma le più frequenti sono la Malattia di Crohn e la Colite Ulcerosa.

Morbo di Crohn: i sintomi e la cura

La malattia di Crohn può colpire l’intero tratto gastrointestinale. In base alla localizzazione, i sintomi possono variare, ma generalmente includono:

  • dolore addominale cronico;
  • diarrea (con o senza sangue);
  • febbricola (<38°C, soprattutto pomeridiana o serale);
  • dimagrimento importante;
  • anemia.

Si stima che circa 3 pazienti su 10 possono non avere sintomi. Se non individuata precocemente o se non adeguatamente trattata, la malattia di Crohn può provocare:

  • stenosi;
  • fistole (incluse le fistole perianali);
  • ascessi.

Queste complicanze, quasi sempre, richiedono un intervento chirurgico.

Colite ulcerosa: i sintomi e la cura

La colite ulcerosa può, anch’essa, colpire tutto il colon. In base alla localizzazione, i sintomi possono variare, ma generalmente includono:

  • sangue nelle feci;
  • diarrea;
  • febbricola (<38°C, soprattutto pomeridiana o serale);
  • dolori addominali;
  • anemia.

Nel 10-30% dei pazienti può verificarsi una risposta non efficace alla terapia, si rende quindi necessario un intervento chirurgico di rimozione del colon. La colite ulcerosa persistentemente attiva è una delle cause che può aumentare il rischio di cancro del colon. 

 

La Diagnosi delle MICI

Il metodo più appropriato per arrivare alla diagnosi di una Malattia Infiammatoria Cronica Intestinale è l’esecuzione di una colonscopia con relative biopsie

Nella malattia di Crohn, la diagnosi viene completata tramite:

  • una risonanza magnetica dell’addome;
  • un’ecografia delle anse intestinali;
  • nei casi di coinvolgimento dell’intestino tenue, può essere utile utilizzare un’enteroscopia con videocapsula.

Fondamentale sapere che più la diagnosi è precoce, più si riduce il rischio di complicanze aumentando, così, la possibilità di rispondere pienamente alle terapie.

 

Il monitoraggio delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali

Fondamentale nel percorso di cura delle MICI è monitorare il decorso della malattia, anche quando è in remissione. La strategia standard di monitoraggio prevede l’esecuzione ad intervalli regolari di:

  • esami del sangue;
  • dosaggio della calprotectina fecale;
  • ecografia delle anse intestinali.

Quando necessaria a controllare la risposta alla terapia o a confermare una riacutizzazione, è utile ripetere anche una colonscopia con biopsie. 

La prevenzione del tumore al colon

Come prevenzione secondaria del rischio di cancro del colon, è molto utile eseguire regolarmente una cromoendoscopia ovvero un’endoscopia con colorante in grado di far risaltare eventuali aree sede di displasia e/o neoplasia

 

Le terapie oggi disponibili

Le terapie oggi disponibili sono molteplici:

  • Mesalazina;
  • Budesonide;
  • Cortisone sistemico;
  • Azatioprina/mercaptopurina;
  • Anticorpi monoclonali contro il TNF (infliximab, adalimumab, golimumab);
  • Anticorpi monoclonali anti-integrina (vedolizumab);
  • Anticorpi monoclonali anti IL12/23 (ustekinumab);
  • Micromolecole (tofacitinib);
  • Chirurgia.

 

Il Centro IBD dell’IRCCS Ospedale San Raffaele

Il Centro IBD dell'Ospedale San Raffaele, composto da un gruppo di medici e ricercatori che si occupa di MICI, sotto la guida del dott. Silvio Danese, è centro di eccellenza in Italia e all’estero.

I punti di forza che rendono gli standard di cura di questo centro così elevati sono:

  • partecipazione ai più importanti studi per lo sviluppo di nuove terapie;
  • stesura delle linee guida europee;
  • trial clinici con più di 500 pazienti arruolati ogni anno.
Con il contributo non condizionante
Cura e Prevenzione