Medicina di Genere: cos’è e come si integra nei protocolli clinici e di ricerca del San Raffaele

PUBBLICATO IL 23 GENNAIO 2024

La Medicina di Genere rappresenta un fondamentale strumento di eccellenza scientifica come indicato nel Piano Nazionale per la Medicina di Genere, un documento alla cui stesura l’IRCCS Ospedale San Raffaele ha avuto l’onore di partecipare, essendo in prima linea per incoraggiare una sempre maggiore attenzione alla prospettiva di genere nei vari ambiti dell’attività clinica e di ricerca. 

La dottoressa Cinthia Farina, direttrice dell’Unità di Immunobiologia dei Disturbi Neurologici presso l’Istituto di Neurologia Sperimentale (INSpe), nonché Referente istituzionale per la Medicina di Genere e Coordinatrice del Team GEDI (GEnder, Diversità e inclusione in medicina, ricerca e governance) presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele, ci fa una panoramica sull’evoluzione della Medicina di Genere dalle origini a oggi, ponendo l’accento sull’importanza della comunicazione al pubblico e ai rapporti con le istituzioni.

 

Cos’è la Medicina di genere

Il termine “Medicina di Genere” viene usato per la prima volta verso la fine degli anni ’90 quando ci si è resi conto della tendenza a limitare le sperimentazioni mediche alla popolazione maschile. Questo bias ha nel tempo creato dei modelli di fisiologia e malattia prevalentemente maschili che hanno reso parziale la descrizione sia della biologia che della patologia umana.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Medicina di Genere è lo studio di come le differenze biologiche (definite dal sesso) e socioeconomiche e culturali (definite dal genere) influenzano la salute di una persona - spiega la dr.ssa Farina -. Quindi non va confusa con la medicina della donna (o dell’uomo), in quanto la medicina di genere non riguarda esclusivamente le condizioni mediche specifiche per ogni sesso, ma si applica in maniera trasversale a tutte le aree della biologia e della medicina. 

Sesso biologico e genere infatti condizionano:

  • la prevalenza di numerose malattie;
  • la loro espressione clinica;
  • la risposta alle terapie;
  • l’accesso e l’interazione con il sistema sanitario. 

La Medicina di Genere si propone, quindi, di stratificare la popolazione secondo diversi fattori, come ad es.:

  • sesso biologico;
  • età;
  • genere;
  • condizione economica;
  • scolarità;
  • etnia;
  • nazionalità;
  • orientamento sessuale;
  • disabilità;
  • religione;
  • abitudini di vita.

E di analizzare come questi interagiscono tra loro e influenzano la salute delle persone. La medicina di genere è realmente la medicina che tiene conto della diversità e rappresenta la strada per lo sviluppo di approcci clinici e di ricerca a misura di persona”.

 

La Medicina di Genere in Ospedale San Raffaele in area sanitaria e di ricerca

“L’integrazione della prospettiva di genere nei protocolli clinici e di ricerca è un elemento prioritario per Ospedale San Raffaele, che ha dedicato uno dei 6 obiettivi del proprio Gender Equality Plan proprio all’implementazione delle pratiche di Medicina di Genere - prosegue -.

Abbiamo, quindi:

  • creato una rete di più di 80 referenti di Medicina di Genere provenienti da tutte la aree cliniche e di ricerca;
  • sviluppato strumenti di formazione che saranno fruibili a tutti i lavoratori del nostro Ospedale;
  • organizzato lectures e congressi scientifici anche in collaborazione con altri IRCCS su vari temi di Medicina di Genere;
  • monitorato lo stato dei percorsi diagnostico-terapeutici in ottica di genere;
  • realizzato un logo dedicato;
  • creato una rubrica diffusa in tutto l’Ospedale che fornisca informazioni sui lavori dell’Osservatorio nazionale per la Medicina di genere e metta in evidenza i risultati di importanti ricerche di Medicina di Genere pubblicate recentemente nella letteratura;
  • raccolto e portato ad esempio le centinaia di pubblicazioni scientifiche di medicina di genere che ogni anno vengono prodotte dai nostri ricercatori.”

 

L’impegno nella comunicazione verso il pubblico 

È importante che anche la popolazione diventi sempre più familiare con alcuni temi della Medicina di Genere e consapevole che il sesso, il genere, le abitudini di vita e le condizioni professionali e sociali hanno un impatto sullo stato di salute in modo da imparare a riferire in merito al proprio medico e agli specialisti in caso di necessità. 

La comunicazione di Ospedale san Raffaele diretta verso il pubblico sulla Medicina di Genere è variegata e include articoli su riviste rivolte alla popolazione, comunicati stampa e post sui social media oltre alla pagina dedicata all’interno del sito istituzionale del nostro Ospedale. I temi riguardano, per esempio, la Medicina di Genere in senso lato, la farmacologia di genere e l’impatto del sesso o del genere in alcune malattie. 

 

Medicina di Genere e istituzioni

Dal 2018, la dr.ssa Farina è referente istituzionale per la Medicina di Genere presso il Ministero della Salute, il che ha consentito di contribuire attivamente alla stesura del Piano Nazionale per la Medicina di Genere emanato poi nel 2019. 

Durante la pandemia la collaborazione con il Ministero e altri IRCCS ha anche condotto all’elaborazione di due monografie su “Medicina di genere e COVID-19”. 

Inoltre, la dr.ssa Farina partecipa ai lavori del tavolo dedicato alla Farmacologia di Genere dell'Osservatorio Nazionale per la Medicina di Genere in qualità di Delegata della Direzione generale della Ricerca e Innovazione del Ministero della Salute.

“Per la messa in pratica della medicina di genere a beneficio di tutti i cittadini e secondo le indicazioni fornite dal Ministero della Salute e dall’Osservatorio nazionale per la Medicina di Genere è fondamentale il coordinamento delle attività e dei protocolli di Medicina di Genere a livello regionale - conclude Farina -. La mia recente nomina al tavolo tecnico di Regione Lombardia sarà un’ottima occasione per valorizzare le esperienze e competenze di Ospedale San Raffaele in merito e contribuire alla visione e alle pratiche dell’intera regione.”

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