Infezione da HPV e tumori di naso, bocca e gola: cosa bisogna sapere?

PUBBLICATO IL 10 NOVEMBRE 2022

Il Papilloma Virus Umano (HPV) può infettare la cute e le mucose di bocca, esofago, genitali e area anale; le infezioni sono comuni e spesso asintomatiche, poiché solitamente soppresse dal sistema immunitario. In alcuni casi, però, il Papilloma virus causa tumori di orofaringe (tonsille, base linguale e palato molle), ano, vulva, cervice uterina e pene

La ragione di questo diverso comportamento non è ancora chiara, probabilmente è legata ad una insufficiente azione del sistema immunitario al momento dell’infezione che esita in una cronicizzazione.

Ne parliamo con la dott.ssa Aurora Mirabile, responsabile della diagnosi e cura dei tumori testa e collo nella Divisione di Oncologia Medica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.

 

Cosa succede quando si entra in contatto con il virus?

L’HPV è un virus molto comune, che costituisce una famiglia composta da oltre 100 varietà diverse. A seconda del tipo e della famiglia a cui appartiene il ceppo virale con cui si entra in contatto, gli effetti dell’infezione sono molto diversi: 

  • asintomatico in alcuni casi; 
  • responsabile di lesioni verrucoidi in altri; 
  • causa di tumori maligni in casi più gravi, prevalentemente appartenenti al ceppo 16.

In particolare, HPV è responsabile della quasi totalità dei tumori della cervice uterina, di circa il 95% dei tumori dell’ano, del 26 % dei cancri dell’orofaringe in Italia e il 70% in USA, del 65% di quelli vaginali, 50% di quelli della vulva e il 35% di quelli al pene.

 

Come si prende l’HPV e come si scopre di averlo?

L’HPV si diffonde nel momento in cui la cute e le mucose malate entrano in contatto con quelle di un soggetto sano, per esempio, durante i rapporti sessuali vaginali, anali e orali. Per questo motivo, l’abitudine alla pratica con partner multipli e la promiscuità dei rapporti sessuali, sono considerati comportamenti ad alto rischio. 

L’infezione è spesso asintomatica e i tumori si sviluppano a volte molto tempo dopo il contagio, per questo motivo spesso il paziente non si accorge di averla contratta e il medico non riesce a datare il momento in cui è stato contratto il virus.

È quindi fondamentale la prevenzione secondaria, rappresentata dai controlli ginecologici annuali secondo le Linee Guida, Pap Test e HPV Test, anche per le donne vaccinate contro il virus. 

Per gli uomini, invece, non è necessario effettuare particolari esami non esistendo un metodo di screening standardizzato e routinario, ma è comunque raccomandato il vaccino come metodo di prevenzione primaria della malattia.

 

L'infezione da HPV può essere curata?

Ad oggi non c’è cura per l’infezione da HPV. Spesso le persone guariscono senza sintomi e senza neppure accorgersene: circa il 90% delle infezioni ha un decorso spontaneo con risoluzione mediante la produzione di anticorpi da parte del sistema immunitario. 

Tuttavia, alcuni virus come HPV 16 e 18 sono più aggressivi di altri, l’infezione non evoca una risposta immunitaria rilevabile che può portare anche ad una riattivazione del virus nel tempo.

 

La prevenzione per l’HPV 

La prevenzione primaria è rappresentata dalla vaccinazione, oltre che dall’adozione di stili di vita corretti: il tumore della cervice uterina può essere prevenuto grazie a un vaccino contro i tipi di HPV più frequenti, raccomandato a maschi e femmine

Inoltre, ogni volta che si ha un rapporto vaginale, anale o orale è raccomandato l’utilizzo del preservativo o dei dental dams, sottili fogli rettangolari in lattice morbido o silicone che coprono le mucose durante il sesso orale. 

 

Tumori dell'orofaringe: come capire se l’HPV è la causa?

La maggior parte dei pazienti che contraggono l’infezione la supera senza sequele. Per motivi sconosciuti, invece, alcune persone non sono in grado di guarire e il virus si annida nelle cellule creando una sorta di stimolo infiammatorio cronico che negli anni provoca danni cellulari fino alla degenerazione tumorale. 

Quando viene diagnosticato un tumore tra quelli correlabili al virus (es. dell’orofaringe o della cervice), viene anche testata la presenza intracellulare di HPV: questo è l’unico modo per accertare il coinvolgimento del virus.

 

Il trattamento e la cura dei tumori dell’orofaringe da HPV

I pazienti affetti da tumore dell’orofaringe HPV relato rispondono meglio ai trattamenti oncologici rispetto a chi ha lo stesso tumore non HPV. 

La decisione terapeutica viene presa in base allo stadio, alla localizzazione, alle dimensioni della malattia e alle condizioni generali del paziente, considerando anche le altre eventuali patologie da cui il paziente è affetto.

Alcuni studi dimostrano che i pazienti che hanno avuto un tumore HPV relato, indipendentemente dalla gravità, hanno una significativa probabilità di sviluppare altri tumori legati ad HPV fino a 25 anni dalla diagnosi.

 

Fumo e alcool, un rischio in più

I pazienti forti fumatori e bevitori sono più a rischio di sviluppare tumori di bocca, naso e gola e, anche se tumori dell’orofaringe HPV relati possono insorgere indipendentemente da questi fattori di rischio, essi: 

  • peggiorano l’infiammazione; 
  • aumentano il rischio di insorgenza di tumori; 
  • peggiorano la prognosi una volta insorti. 

È infatti dimostrato che pazienti forti fumatori e forti bevitori vivono meno e sviluppano più facilmente tumori che rispondono meno efficacemente alle cure. 

 

Come prevenire i tumori di bocca, naso e gola

I tumori orofaringei provocati dal papilloma virus si possono prevenire astenendosi da fumo e alcol e vaccinandosi contro l’HPV: è dimostrato che all’aumentare del numero degli anticorpi, diminuisce la possibilità di sviluppare una lesione oncologica correlata al virus. La vaccinazione consente di: 

  • ottenere una risposta all’infezione del 100%, evitando la possibilità del virus di sfuggire al sistema immunitario;
  • promuovere una produzione anticorpale decisamente maggiore con una risposta immunitaria persistente oltre 14 anni dopo la vaccinazione senza richiami immunologici; 
  • prevenire la riattivazione del virus anche in pazienti già esposti al virus.

 

Il Centro Vaccinale HPV del San Raffaele

Nel Centro Vaccinale HPV dell’Ospedale San Raffaele è disponibile il più recente vaccino in commercio, nonavalente. Si tratta della formulazione più completa, che protegge dall’infezione di 9 ceppi di HPV, a differenza del precedente vaccino quadrivalente. Infatti, oltre ai tipi 16, 18, 6 e 11, protegge dall’infezione di ulteriori 5 ceppi virali ad alto rischio: il 31, 33, 45, 52, 58, riducendo di un ulteriore 10-15% il rischio neoplastico

Per i soggetti che per qualche motivo non sono rientrati nella chiamata vaccinale gratuita del SSN nella fascia d’età 9-12 anni, vi è la possibilità di eseguire la vaccinazione a costo ridotto rispetto all’acquisto individuale. Tale possibilità è aperta indifferentemente a maschi e femmine fino all’età di 45 anni.

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