COVID-19: come prendersi cura della salute mentale dei propri figli

PUBBLICATO IL 30 APRILE 2020

I cambiamenti e le incertezze di questo periodo possono avere un impatto anche sulla salute mentale dei nostri figli. Ecco cosa fare per preservarla.

I quotidiani e le riviste di tutto il mondo trattano ormai quotidianamente molte delle problematiche sociali e psicologiche legate alla nuova pandemia da coronavirus, come la preoccupazione per la propria salute e quella dei propri cari, la limitazione delle attività quotidiane o l’ansia di perdere il lavoro. 

Troppo poco spesso, tuttavia, si fa riferimento ai più piccoli. Anche loro, come adulti e anziani, si trovano ad affrontare una situazione difficile: chiusi in casa, spesso figli unici, senza coetanei con cui poter condividere il tempo e con i genitori impossibilitati a dedicarsi a loro, occupati dallo smart working o da preoccupazioni maggiori.

Secondo un rapporto dell’UNESCO, a causa della pandemia da coronavirus le scuole sono state chiuse in 191 paesi, con oltre il 90% degli studenti di tutto il mondo lontani dai banchi di scuola. 

L’impatto di questa situazione può essere particolarmente destabilizzante sul benessere mentale di tantissimi bambini, soprattutto, ma non solo, per chi già soffre di determinate problematiche.

Ce ne parla Anna Ogliari, professoressa associata di Psicologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, medico Psicologo Clinico ed esperta in Età Evolutiva.

La tutela della salute mentale

L’attenzione principale è focalizzata oggi sulla comprensione e sugli effetti sul nostro organismo del nuovo coronavirus, e su misure per mitigare la trasmissione della pandemia. 

In una situazione dove è certamente opportuno tutelare la salute fisica delle persone, è altrettanto doveroso porre attenzione alla propria salute mentale.

I bambini e gli adolescenti, che dai dati attuali sono maggiormente risparmiati dal virus dal punto di vista fisico, non lo sono per quanto riguarda il loro benessere psicologico ed emotivo.

“Anche se a molti potrebbe sembrare poca cosa saltare due mesi di scuola rispetto all’andamento della situazione globale - spiega la professoressa -  i bambini hanno molto da metabolizzare: l’interruzione delle normali attività, l’improvvisa separazione dagli amici, e, ovviamente, la paura stessa del virus”. 

Queste difficoltà si aggravano per coloro che fanno affidamento su aiuti a scuola, o le cui famiglie stanno affrontando problemi di salute o l’improvvisa perdita del lavoro.

Bambini e adolescenti: diverse modalità di affrontare la pandemia

I bambini non sono tutti uguali: già da molto piccoli si possono notare differenze nelle loro competenze cognitive e socio-relazionali. 

Alla radice di queste diversità vi possono essere in una percentuale dei casi delle ragioni biologiche, ma in molte altre situazioni si fa riferimento alle carenze nelle relazioni, negli atti, negli oggetti e negli spazi che costituiscono la principale fonte di apprendimento.

Bambini già molto diversi fin dai primi anni di vita manifestano quindi reazioni differenti a fronte di un’emergenza come questa. 

“I genitori dei più piccoli possono notare comportamenti di attaccamento e regressione (come il voler tornare a dormire nel letto di mamma e papà).

Gli adolescenti, invece, mostreranno maggiormente un umore altalenante e irritabilità” precisa la professoressa.

In generale, l’ansia è il sintomo che si manifesta maggiormente. Nelle situazioni normali è spesso gestita come una risposta che avviene in assenza di una minaccia; ma in questo caso, alcuni dei pericoli sono più che reali. 

“È utile far capire ai bambini che le loro emozioni sono lì per un motivo, e la loro ansia, come la nostra, è naturale, normale e necessaria in questa particolare circostanza. La chiave è trovare un modo utile per gestire l’ansia dei nostri figli” conclude Anna Ogliari.

Cosa fare per i genitori

“I genitori hanno un ruolo cruciale nel prendersi cura della salute mentale dei loro figli  - continua la dottoressa -. 

Durante i periodi di incertezza e di cambiamento, come quello che stiamo vivendo ora, ciò di cui i bambini e adolescenti hanno più bisogno da noi è sentirsi al sicuro, amati e protetti”.

ll suggerimento degli esperti è di instaurare un confronto con loro e di fare chiarezza, veicolando le informazioni a vari livelli di profondità conformemente alle loro richieste e alla loro età. 

Fornire loro una spiegazione accurata e significativa della situazione farà in modo che non si sentano inutilmente spaventati ed eviterà di farli sentire soli nelle preoccupazioni che sono più che giustificate.

Anche quando la crisi acuta dell’emergenza finirà, i bambini e gli adolescenti avranno bisogno di aiuto per ricalibrarsi: se facciamo della buona informazione, però, avremo una nuova consapevolezza di cui potremo avvalerci in situazioni come queste nel futuro.

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