Cos'è e quali sono i sintomi della diarrea del viaggiatore?

PUBBLICATO IL 27 DICEMBRE 2022

La diarrea del viaggiatore è una delle più frequenti patologie che possono presentarsi in chi sceglie viaggi verso mete esotiche e paesi in via di sviluppo come, ad esempio, Africa, Medio Oriente, Asia, America Latina. Paesi e città nei quali possono esistere condizioni igieniche scarse o i cui abitanti presentano abitudini e stili di vita differenti rispetto al quotidiano del singolo viaggiatore. Approfondiamo l’argomento con gli esperti dell'IRCCS Ospedale San Raffaele Turro.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) si stima che circa l’80% dei viaggiatori potrebbe essere esposto a episodi di diarrea durante una vacanza all’estero o al rientro. Vediamo come riconoscerla e curarla.

 

Come avviene il contagio

La diarrea del viaggiatore non si può trasmettere come fosse un raffreddore, cioè direttamente attraverso le particelle emesse con il respiro, ma si trasmette essenzialmente attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate dai germi responsabili.

 

I sintomi 

I principali sintomi della diarrea del viaggiatore sono l’evacuazione di feci liquide o semi liquide e uno stimolo non contenibile a evacuare da 3 a 5 e più volte al giorno.  

Altri sintomi concomitanti alle evacuazioni: 

  • nausea;
  • crampi e gonfiore addominali;
  • vomito; 
  • febbre; 
  • malessere;
  • disidratazione; 
  • malassorbimento di alimenti. 

In casi particolari, in chi da giorni è affetto da diarrea del viaggiatore, può sopraggiungere anche confusione mentale/disorientamento spazio-temporale.

La durata della diarrea del viaggiatore è variabile: da un minimo di 2 giorni fino a un massimo di 7-10 giorni. In alcuni casi però può prolungarsi.

 

Le cause della diarrea del viaggiatore

L’acqua è tra i principali responsabili di questo disturbo intestinale che può evolvere in patologia, se non trattato adeguatamente. In alcuni territori, infatti, l’acqua utilizzata per la preparazione di cibi e bevande non di rado è contaminata da microparticelle di feci o da acque reflue di fogne oppure di allevamenti animali, che contengono Escherichia coli, un batterio presente nelle feci umane o animali che può causare la diarrea del viaggiatore, o altri patogeni (virus e protozoi). 

 

Chi colpisce

La diarrea del viaggiatore è una patologia che colpisce l’intestino di uomini e donne in modo indistinto, ma più di frequente sono i soggetti più fragili a farne i conti: anziani, bambini, persone con patologie pregresse (per esempio, pazienti diabetici, pazienti affetti da malattie infiammatorie intestinali, pazienti immunocompromessi o pazienti in cura con antiacidi ecc.).

Tra le mete turistiche che maggiormente espongono l’intestino del viaggiatore occidentale a episodi diarroici ci sono le mete esotiche e i paesi in via di sviluppo. Il motivo è da ricercarsi nelle seguenti cause:

  • carenza di acqua potabile;
  • abitudini differenti: diversità comportamentali nella gestione delle norme igienico-sanitarie e nel trattamento degli alimenti;
  • scarsa prevenzione da parte del viaggiatore ‘fai da te’ o inesperto: poca o nulla aderenza alle indicazioni di viaggio offerte dai Servizi di Medicina dei Viaggi di istituzioni pubbliche o private accreditate, agenzie di viaggio e tour operator specializzati in viaggi in Paesi extra Ue.

 

Come si cura: farmaci sì o no? 

In linea generale, non servono farmaci per il trattamento della diarrea che si risolve da sola in un paio di giorni. Se non dovesse bloccarsi, la cura dipende dalla sintomatologia e dalla durata degli eventi diarroici.

“Il trattamento di base è l’idratazione a piccoli sorsi, perché con le diarrea si perdono molti liquidi; può essere utile integrare  l’idratazione con sali minerali e acqua di origine certa e controllata - spiega il medico specializzato in Medicina dei viaggi -.

Negli adulti, nei primi 2 giorni è utile associare all’idratazione l’assunzione di farmaci sintomatici (preparati farmaceutici per la cura dei sintomi, ndr) per:

  • ridurre il numero di scariche (antidiarroici a base di loperamide)
  • compensare le perdite di elettroliti, specie di potassio, che avvengono quando la diarrea è profusa.

Nel caso in cui i soli sintomatici non portino ad una riduzione delle scariche, sempre negli adulti è utile dal terzo giorno associare un antibiotico, come la levofloxacina o l’azitromicina, sotto controllo medico”.

10 consigli utili per prevenirla

Per ridurre il rischio di contrarre la diarrea del viaggiatore serve avere una particolare attenzione a cosa si mangia e si beve, oltre ad alcune norme comportamentali. Ecco i principali alleati della salute e i consigli utili per prevenire la diarrea:

  1. lavare di frequente le mani, soprattutto prima di toccare i cibi e le bevande; asciugarle tramite gli erogatori ad aria presenti nelle toilette o all’aria piuttosto che utilizzare le salviette di carta o stoffa eventualmente a disposizione degli ospiti e a uso promiscuo. Dopo aver lavato le mani igienizzarle con soluzioni idroalcoliche prima di toccare bocca, naso, occhi e cibo.
  2. Bere acqua e altre bevande solo se provengono da bottiglie sigillate o nel caso dell’acqua se è stata bollita e quindi resa sterile.
  3. Non consumare ghiaccio: quando si ordinano drink chiederli senza ghiaccio (per la prevenzione non serve eliminare il ghiaccio perché in quel caso la contaminazione crociata è già avvenuta). Ghiaccioli e granite, sorbetti e gelati si possono consumare solo se prodotti industrialmente e acquistati in confezioni integre (non serviti sfusi).
  4. Non mangiare frutta con la buccia e lavarla solo con acqua sterilizzata (portata a ebollizione a 100°) o proveniente da bottiglie d’acqua sigillata dopo aver deterso e igienizzato le mani.
  5. Non mangiare verdura e carne cruda: alle insalate e ai salumi o ai formaggi preferire verdure, ortaggi, carne e pesce ben cotti al vapore, alla piastra o fritti.
  6. Prediligere cibi cotti e molto caldi a quelli serviti a temperatura ambiente: il calore aiuta a evitare la proliferazione di parassiti, virus e batteri nocivi eventualmente presenti negli alimenti o su cibi e pietanze esposte all’aria (spesso senza alcuna barriera protettiva).
  7. Evitare lo street food o scegliere cibi da strada fritti. Soprattutto se la frittura avviene al momento dell’acquisto del cibo, le alte temperature dell’olio offriranno maggiori garanzie sulla salubrità del cibo rispetto al consumo di cibi precotti e riscaldati o serviti tiepidi/freddi.
  8. Mettere in valigia un kit di pronto soccorso con farmaci antidiarroici e antinausea, oltre a integratori di sali minerali.

 

A quale centro medico rivolgersi se si desidera partire per mete esotiche

Per avere informazioni sulla prevenzione e cura delle malattie a cui può essere esposto un viaggiatore in un Paese dell’area intertropicale, ci si può rivolgere ai centri specializzati, come gli ambulatori di Medicina dei Viaggi tenuti da specialisti e presenti sul territorio italiano, sia in strutture del Servizio Sanitario Nazionale, sia in strutture private e private convenzionate con il SSN. 

Cura e Prevenzione