Test rapidi Covid: cosa sono e come funzionano

PUBBLICATO IL 20 OTTOBRE 2020

Dal tampone rapido al sierologico con pungidito: i test rapidi sono sempre più utilizzati per capire se siamo entrati in contatto con il nuovo coronavirus e sono molto diversi tra loro. Facciamo il punto della situazione

*(pagina aggiornata il 14 dicembre 2020)

Con l’aumento dei casi e l’arrivo della seconda ondata della pandemia da Covid-19, diventa sempre più cruciale riuscire a tracciare in modo rapido gli infetti e i loro possibili contatti e interrompere così la catena di trasmissione del virus. 

Ecco che così, accanto al tampone nasofaringeo classico, che è ancora lo strumento più preciso a nostra disposizione per diagnosticare un’infezione da SARS-CoV-2 in corso, si sviluppano anche i nuovi test Covid rapidi, più economici e veloci. Ma quanto sono affidabili i test rapidi attualmente in commercio? In quali contesti sono consigliati? Cerchiamo di fare chiarezza.

Le diverse modalità di test covid rapidi

Le modalità con cui vengono effettuati e analizzati i test rapidi Covid-19 sono differenti, e con finalità diverse. Vediamo quali sono:

  • tampone rapido e test salivare: sono in grado di riconoscere diverse componenti del virus nell’organismo e ci dicono quindi se è in corso l’infezione al momento della loro somministrazione. 
  • test sierologico pungidito: cerca eventuali anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta all’infezione e possono determinare se una persona è entrata in contatto con il virus in passato. 

Il tampone rapido

Il tampone rapido viene somministrato con la stessa modalità del tampone nasofaringeo classico. Il test tuttavia, a differenza di quest’ultimo, non ricerca il genoma virale ma la presenza di proteine di superficie del virus, chiamate anche antigeni

Ecco perché il tampone rapido rientra nella classe dei “test antigenici”.

Se il tampone classico necessita in media di 24-48 ore per la sua elaborazione, i risultati del tampone rapido sono molto più rapidi: in circa 15 minuti si riceve l’esito. Per questo sono stati introdotti per esempio nello screening dei passeggeri in aeroporto e da poco in alcune scuole italiane, con l’obiettivo di monitorare più rapidamente l’eventuale diffusione del virus all’interno degli istituti. 

Purtroppo però la velocità ha un costo in termini di sensibilità: se la carica virale è bassa, il test potrebbe risultare erroneamente negativo e non riuscire a rilevare l’infezione anche se è presente.

I test salivari molecolari e antigenici

Di recente sono stati proposti anche nuovi test salivari che, come suggerisce la parola, rilevano tracce del virus dalla saliva stessa. Come accade per i tamponi, anche i test salivari possono essere di due tipologie:

  • test salivare molecolare: rileva il materiale genetico del virus e, come nel caso del tampone classico, richiede un’analisi sofisticata, chiamata PCR, che può essere svolta per ora solo in laboratorio. Questo allunga di molto i tempi per ottenere i risultati. 
  • Test salivare antigenico: è immediata ed esattamente come nel caso del tampone rapido, anche il test salivare antigenico può essere elaborato nel giro di una decina di minuti e va a caccia delle proteine di superficie del virus all’interno della nostra saliva. In questo caso la precisione del test è però ancora più bassa, inferiore non solo al tampone normale, ma anche al tampone rapido. La strada del test salivare è quella giusta: è il test meno invasivo e più economico, ma richiederà ulteriori miglioramenti tecnici prima di poter essere impiegato in modo massiccio.

Test sierologico pungidito

A differenza dei test molecolari e antigenici, i test sierologici non servono per diagnosticare un'infezione in atto, ma per rilevare nel sangue la presenza o meno di anticorpi prodotti in risposta all'infezione. Per questo motivo non hanno un’utilità diagnostica, ma possono essere utilizzati per mappare l’effettiva diffusione dell’epidemia nella popolazione, anche a distanza di tempo.

Mentre il test sierologico standard è un test quantitativo, che rileva cioè la quantità e la tipologia di anticorpi presenti, i test sierologici rapidi sono di tipo qualitativo: rilevano solo la presenza degli anticorpi (positivo o negativo) e non la loro quantità. 

Questi test analizzano il sangue capillare prelevato dal polpastrello tramite un pungidito, simile allo strumento utilizzato dai pazienti che soffrono di diabete. 

Rispetto ai test sierologici standard che impiegano circa 48 ore per dare una risposta, questo tipo di test garantisce una risposta in 15 minuti e a prezzi minori, ma è anche meno affidabile.

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