Giornata contro le Leucemie: il San Raffaele non si ferma

PUBBLICATO IL 21 GIUGNO 2020

La pandemia COVID-19 non ha rallentato l’impegno clinico e scientifico dell’Ospedale San Raffaele nella lotta a Leucemie, Linfomi e Mielomi. 

Il 21 Giugno è la Giornata Nazionale contro le Leucemie, i Linfomi e i Mielomi, un’occasione per celebrare i successi nella lotta ai tumori del sangue, per fare informazione e sensibilizzazione su queste patologie e per ricordare il ruolo fondamentale della ricerca scientifica nel miglioramento delle cure.

L’emergenza COVID non ha fermato la cura dei tumori del sangue

Quella del 2020 è una ricorrenza particolare: arriva al termine del periodo più difficile del capitolo italiano della pandemia da COVID-19 . Ma nonostante l’emergenza abbia investito in modo drammatico il sistema sanitario della regione, l’Ospedale San Raffaele non ha mai ridotto il suo impegno a fianco dei pazienti con tumori del sangue. 

Il volume delle terapie erogate è infatti rimasto costante, anche nel caso delle terapie più delicate e difficili da effettuare durante un’epidemia infettiva potenzialmente letale: i trapianti di midollo osseo. Il loro numero presso l’Istituto ha subito flessioni, un fatto che ha contribuito a garantire un numero costante di trapianti a livello nazionale.

“I trapianti di midollo sono trattamenti estremamente delicati, perché oltre alle reazioni avverse a cui un trapianto può sempre dare luogo, nel caso del trapianto di midollo c’è una finestra temporale in cui il paziente rimane fortemente immunodepresso”, spiega il professor Fabio Ciceri, vicedirettore scientifico per la ricerca clinica e Primario dell’Unità di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo dell’IRCCS Ospedale San Raffaele. 

“Il fatto di essere riusciti a mantenere intatta l’attività terapeutica e di ricerca in questo campo è la dimostrazione dello straordinario lavoro di tutti gli specialisti coinvolti e della capacità del nostro istituto di garantire la sicurezza dei pazienti non-covid, soprattutto di quelli nelle condizioni più fragili, per i quali la terapia non poteva aspettare.”

Tumori del sangue: tipologie, incidenza e cura

Le cellule che compongono il sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) originano da cellule staminali non ancora specializzate che vengono prodotte dal midollo osseo, un tessuto spugnoso contenuto all'interno di alcune ossa del nostro corpo.

I tumori del sangue, come le Leucemie, i Linfomi o i Mielomi, sono tumori in cui vi è una proliferazione incontrollata di cellule staminali del sangue o di alcune cellule specializzate, come i linfociti nel caso dei linfomi. Questa proliferazione impedisce il normale sviluppo e funzionamento delle altre cellule del sangue.

A seconda della malattia specifica, l’incidenza nella popolazione può cambiare in modo considerevole così come la loro mortalità. Solo per fare due esempi: le leucemie acute, sia linfoblastiche che mieloidi, rappresentano il 25% di tutti i tumori infantili, mentre quelle croniche sono tipiche dell’età adulta e la loro incidenza cresce all’aumentare degli anni di età.

In Italia vengono diagnosticati circa 15 nuovi casi di leucemie, 8 nuovi casi di mieloma multiplo e circa 4 nuovi casi di linfoma ogni 100.000 persone l'anno.

La ricerca sul trapianto di midollo

Il trattamento delle leucemie varia molto a seconda del loro tipo e può passare dai trattamenti più standard – come la chemioterapia – a nuovi approcci che stimolano l’azione del sistema immunitario o agiscono su bersagli molecolari specifici (è il caso di un farmaco di precisione sviluppato per la leucemia mieloide cronica). Tra le terapie più efficaci, soprattutto verso le forme più aggressive della malattia, c’è il trapianto di midollo da donatore.

“In questo campo – e in particolare per il trattamento della leucemia mieloide acuta – la ricerca dell’IRCCS Ospedale San Raffaele ha portato un importante contributo, mettendo a punto nuovi protocolli di trapianto che permettono di scegliere come donatore un familiare compatibile solo al 50%, come il genitore per i figli e viceversa” spiega il prof. Fabio Ciceri, primario dell’unità di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo dell’IRCCS Ospedale San Raffaele. 

Questo tipo di trapianto allarga il numero di persone che possono accedere alla terapia al 97% della popolazione, mentre fino a pochi anni fa un paziente con una leucemia resistente aveva una chance di trovare un donatore adatto per il trapianto non superiore al 50%. 

“Il successo terapeutico di questo approccio dipende dal fatto che con il trapianto di midollo il paziente non riceve dal donatore solo le cellule necessarie a produrre il sangue, compromesse dalla malattia, ma i linfociti T dal suo sistema immunitario, cellule preziosissime per sconfiggere il tumore” conclude il professor Ciceri.

Cura e Prevenzione