Gender Equality Plan 2025-2027: Ospedale San Raffaele per l'Uguaglianza e l'Inclusività

PUBBLICATO IL 20 FEBBRAIO 2025

Gender Equality Plan 2025-2027: Ospedale San Raffaele per l'Uguaglianza e l'Inclusività

PUBBLICATO IL 20 FEBBRAIO 2025

Dal 2022 l’IRCCS Ospedale San Raffaele si è dotato del Gender Equality Plan (GEP), un documento strategico per promuovere le pari opportunità e l’inclusione delle persone che lavorano nell’organizzazione. 

Il GEP 2025-2027, di recente pubblicazione, è un'importante iniziativa per favorire l'uguaglianza di genere e rappresenta un valido strumento di pianificazione e cambiamento organizzativo utilizzato dalle organizzazioni per stabilire priorità, obiettivi concreti e misure specifiche da attuare per migliorare la parità di genere all’interno dell’organizzazione e nelle attività sanitarie e di ricerca.

 

Le caratteristiche del GEP di Ospedale San Raffaele

Il nuovo GEP intende promuovere una crescente attenzione alla prospettiva di genere nei vari ambiti dell’attività clinica e di ricerca

Redatto grazie a un sapiente lavoro collegiale che ha visto la collaborazione di diverse Direzioni e Uffici all’interno della struttura, il GEP 2025-2027 dell’Ospedale San Raffaele tiene conto della complessità dell’organizzazione sia in termini di dimensioni e personale coinvolto, sia di interrelazioni con altri organismi del gruppo di appartenenza. 

Il Piano è costituito da 6 obiettivi generali e 69 obiettivi specifici da realizzarsi nell’arco di 3 anni, da gennaio 2025 a dicembre 2027; per ciascuna azione, il GEP identifica: 

  • responsabilità; 
  • risorse specifiche; 
  • tempi di realizzazione e indicatori in itinere; 
  • ex post per il monitoraggio. 

La parità di genere rappresenta, infatti, uno dei principi fondamentali dell’Unione Europea (UE), che ribadisce da tempo nei suoi documenti la necessità di realizzare azioni concrete per renderla non solo un’affermazione di principio, ma una realtà.    

 

Gli obiettivi principali del Piano 2025-2027

Il Piano di Parità di Genere 2025-2027 si propone di affrontare una serie di aree chiave in cui le disuguaglianze di genere sono ancora evidenti, promuovendo politiche e azioni concrete per ridurre e, idealmente, eliminare queste disparità. 

I 6 obiettivi generali previsti dal Piano sono: 

  1. raggiungere un migliore equilibrio nella presenza di uomini e donne in OSR; 
  2. aumentare la consapevolezza sulla parità di genere e rafforzare gli atteggiamenti positivi verso l’inclusione; 
  3. applicare la medicina di genere nella ricerca biomedica e nella pratica clinica; 
  4. contrastare le molestie sessuali e le violenze di genere; 
  5. contribuire al benessere individuale mediante misure di work-life balance
  6. definire il GEP e monitorarne l’implementazione.

 

Le azioni concrete

Il GEP 2025-2027 non è solo una dichiarazione di intenti, ma prevede azioni concrete a livello nazionale e internazionale. Alcune delle azioni previste includono:

  • incentivare le aziende a creare ambienti di lavoro inclusivi: adottando politiche aziendali che favoriscano la parità di genere, dalle assunzioni alla promozione, fino all'adozione di misure per garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutte le persone;
  • monitoraggio e reportistica: il piano prevede un sistema di monitoraggio rigoroso per misurare i progressi compiuti verso la parità di genere.

“Il GEP rispecchia i valori e la mission della nostra istituzione che vede la persona al centro e considera la medicina di genere un necessario strumento di eccellenza scientifica - afferma l’ingegner Marco Centenari, Amministratore Delegato di Ospedale San Raffaele -. 

La redazione di un piano per la parità di genere è un prerequisito per partecipare ai finanziamenti, sia europei sia nazionali, che richiedono a loro volta l’integrazione della dimensione di genere nelle attività di ricerca e innovazione: questo significa favorire, in ambito biomedico, lo sviluppo di ricerche secondo l’approccio della medicina di genere. 

Anche il Ministero della Salute ha definito il Piano Nazionale per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere che prevede, di fatto, l’applicazione di questo metodo non solo alla ricerca, ma anche ai servizi sanitari, di comunicazione e formazione”.