Perché si manifestano le ulcere cutanee?

PUBBLICATO IL 04 MAGGIO 2022

Come si manifestano e come possono essere curate queste lesioni della pelle? Facciamo il punto con l’esperto in vulnologia del San Raffaele.

Le ulcere cutanee sono delle lesioni della pelle causate da una ritardata o mancata guarigione. Nel 70% dei casi si tratta di ulcere di origine vascolare, soprattutto venosa, che interessano principalmente gambe e piedi. Non sempre però le cause di questa malattia vengono adeguatamente approfondite e spesso accade che le ulcere non vengano considerate e trattate adeguatamente. 

Approfondiamo la tematica con il dott. Alessandro Corsi, Responsabile dell’Unità Semplice di Vulnologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. 

 

I sintomi

I sintomi che possono manifestarsi sono:

  • dolore, causato dall’esposizione dell’epitelio profondo e da processi infiammatori; 
  • irritazioni;
  • iper-sensibilità;
  • gonfiori;
  • edemi, da sanguinamento e da arrossamento, localizzati nella zona colpita.

 

Le cause

“Quando il sistema venoso funziona male, si possono originare le ulcere cutanee. Un tempo, si pensava che questo disturbo potesse appartenere solo a una certa categoria di persone, gli anziani. Invece, con il cambio degli stili di vita, focalizzati principalmente su sedentarietà e cattiva alimentazione, le ulcere cutanee possono comparire anche in individui più giovani”, spiega il dottore. 

Le principali cause sono:

  • stili di vita sbagliati (cattiva alimentazione, fumo, sedentarietà);
  • patologie come piede diabetico, patologie immunitarie e sistemiche, neuropatie;
  • lesioni da decubito;
  • interventi chirurgici;
  • traumi;
  • ustioni.

“È importante conoscere la causa di queste ferite aperte, perché diversamente non sarebbe possibile intraprendere il corretto percorso di cura”, afferma il vulnologo.

 

Le tipologie di ulcere

Generalmente, le ulcere possono essere suddivise in acute oppure croniche.

Le ulcere acute 

Le ulcere acute possono derivare da:

  • incidenti stradali;
  • ustioni; 
  • interventi chirurgici

Le ulcere croniche

Le ulcere croniche, invece, possono essere:

  • correlate a: piede diabetico, decubiti, tumori della pelle, malattie autoimmuni e sistemiche (le connettiviti). 
  • vascolari: sono le più frequenti (70% dei casi), la causa è una cattiva circolazione venosa del sangue che comporta un ridotto o assente apporto di sangue, e quindi di ossigeno, nei tessuti

Le ulcere vascolari possono essere distinte poi in venose o arteriose.

Le ulcere venose e le ulcere arteriose

“Le ulcere venose sono legate a un cattivo funzionamento del sistema venoso, l’insufficienza venosa cronica, che comporta un certo ristagno di sangue nelle parti più basse della gamba, con comparsa di: gonfiori, capillari superficiali, vene varicose, nei casi più gravi, appunto, ulcere. 

 

Questo tipo di lesioni si caratterizza per:

  • la comparsa di margini a ‘carta geografica’;
  • la tendenza a sentire meno dolore e gonfiore tenendo le gambe alzate”. 

Vi sono poi le ulcere arteriose legate all’arteriopatia periferica. “Questa condizione è caratterizzata dal restringimento o occlusione delle arterie con conseguente cattiva ossigenazione dei tessuti che vanno incontro a sofferenza, determinando la morte cellulare e la comparsa delle lesioni sulla pelle. 

Questo tipo di lesioni, invece:

  • presenta dei margini molto netti;
  • tende a migliorare tenendo le gambe verso il basso.

In entrambi i casi se è presente una secrezione, soprattutto di odore sgradevole o molto profusa, può essere indicativa di un’infezione o di un’ulcera linfatica: qualsiasi lesione cutanea che stenti a guarire deve essere un campanello di allarme per rivolgersi a uno specialista”.

 

La diagnosi

Tra gli strumenti diagnostici utilizzati dal vulnologo vi sono:

  • mini doppler acustico, uno strumento che permette di intercettare una sospetta problematica arteriosa e quindi di indirizzare il paziente al chirurgo vascolare;
  • test del monofilamento, che serve per diagnosticare la sensibilità dei piedi nei pazienti diabetici ed evidenziare un eventuale danno ai nervi per indirizzare il paziente dal neurologo per ulteriori accertamenti;  
  • indice caviglia – braccio o ankle-brachial index (ABI), detto anche indice di Winsor, che consiste nella valutazione del rapporto tra il valore della pressione sistolica misurato alla caviglia e quello ottenuto a livello del braccio. Misura la vascolarizzazione globale di un arto ed è utilizzato come primo test non invasivo di screening per la diagnosi di arteriopatia obliterante periferica (AOP).

 

L’iter terapeutico e i trattamenti

Per curare adeguatamente queste lesioni è bene rivolgersi ad un centro specializzato di vulnologia: “Lo specialista, detto vulnologo, procederà, per prima cosa, a un’anamnesi accurata del paziente per verificare le possibili cause dell’ulcera. 

Spesso, infatti, l’ulcera può essere il sintomo di patologie più complesse (come, per esempio, malattie autoimmuni o sistemiche) o patologie per il paziente non ancora diagnosticate (come, ad esempio, il diabete di tipo 2). Capire l’origine dell’ulcera permetterà allo specialista di trovare insieme al paziente il percorso più idoneo per la gestione della lesione fino alla guarigione”. 

Oggi, per trattare le ulcere, vi sono differenti approcci di cura

Medicazioni

Le medicazioni, che si dividono tra quelle tradizionali e quelle tecnologicamente avanzate, variano a seconda dell’obiettivo:

  • ripulire la lesione
  • riattivare il processo di guarigione
  • eliminare i batteri
  • mantenere il fondo della lesione al giusto grado di umidità.

Presidi 

Come possibili soluzioni, compaiono poi i presidi che servono principalmente a riattivare il processo di guarigione e a sostenere la formazione del nuovo tessuto. Tra questi troviamo:

  • ossigenoterapia locale con creme specifiche;
  • apparecchi che rilasciano ossigeno localmente e in maniera continuativa (luce polarizzata);
  • gel che rilasciano l’ozono che a sua volta viene trasformato gradualmente in ossigeno;
  • dispositivi a pressione topica negativa che riattivano il processo di guarigione con la formazione di nuovo tessuto.

Medicina rigenerativa 

Vi è poi la medicina rigenerativa che si basa sull’utilizzo di prodotti o di tecniche che possono aiutare la rigenerazione del tessuto ulcerato, come:

  • PRP o MNC -  Plasma ricco di piastrine o monociti;
  • pelle di merluzzo nordico purificata, essiccata e trattata che contiene stimolanti della riepitelizzazione;
  • polvere di vetro (biovetro) in combinazione con una fiala di sangue autologo;
  • collagene (in forma solida o liquida);
  • derivati naturali della carruba.

Farmaci

Infine, come possibile soluzione vi sono i farmaci, sia per controllare il dolore sia da utilizzare in caso di infezione dell’ulcera. È bene sottolineare che sono controindicati gli antibiotici locali, mentre quelli per via sistemica sono riservati a casi molto selezionati.

 

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