Febbre alta nei bambini: cosa è importante sapere

PUBBLICATO IL 28 DICEMBRE 2022

La febbre è un innalzamento della temperatura corporea al di sopra dei valori normali ed è un’alleata del bambino perché concorre all’eliminazione dei germi e dei virus che la stanno provocando. Quando è elevata, supera i 38°, tuttavia, desta nei genitori preoccupazioni e timori. 

Come affrontare la febbre alta in bambini e neonati? Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Paola Sgaramella, pediatra presso l’Unità di Pediatria dell’IRCCS Ospedale San Raffaele diretta dal dottor Graziano Barera.

 

Le cause della febbre 

Le cause della febbre sono molto variabili e cambiano a seconda di: 

  • età del bambino; 
  • suo inserimento in comunità. 

La febbre solitamente anticipa la comparsa dei sintomi che la provocano di circa 48-72 ore. Questo è il motivo per cui, se le condizioni generali lo consentono, è importante rimandare la valutazione clinica da parte del pediatra di 2-3 giorni.

 

I sintomi della febbre 

La sintomatologia che si accompagna alla febbre è variabile

  • tosse e raffreddore;
  • otalgia; 
  • cefalea; 
  • dolore addominale; 
  • disturbi minzionali; 
  • vomito e/o diarrea. 

I sintomi correlati possono anche non comparire immediatamente, ma prima o poi uno di questi comparirà, indirizzando verso la causa della febbre.

 

Come misurare la febbre ai più piccoli

Per misurare la febbre si può utilizzare il tradizionale termometro a mercurio biologico (sede ascellare e rettale) oppure quello auricolare.

La sede ideale di rilevazione della temperatura è quella ascellare, ma richiede del tempo. In questo caso, infatti, il termometro a mercurio biologico andrebbe mantenuto in sede almeno 3-4 minuti finché la colonnina non si ferma. 

In alternativa, si può misurare la temperatura auricolare con l’apposito termometro, a cui è necessario sottrarre 0.5°C per ottenere la temperatura corretta.

 

Quando è necessario somministrare un antipiretico?

Sopra i 38°C effettivi, ovvero temperatura ascellare, si considera febbre e sopra tale temperatura va somministrato un antipiretico. 

Ricordiamo: la temperatura se rilevata all’interno (ovvero rettale con il tradizionale termometro a mercurio biologico o auricolare) deve essere scalata di 0.5°C. Quindi, ad esempio, una temperatura rettale di 38.2°C corrisponde ad una temperatura effettiva di 37.7°C e non va trattata.

 

Cosa fare in caso di febbre alta nei bambini

Nel caso in cui la febbre superi i 38,5°C, è bene:

  1. idratare correttamente il bambino;
  2. non forzare l’alimentazione: spesso il bambino febbrile ha nausea e forzando l’alimentazione si evoca il riflesso del vomito;
  3. in caso di desiderio di alimenti prediligere zuccheri semplici e complessi (carboidrati), evitare i grassi;
  4. scoprire il bambino al fine di favorire lo scambio termico con l’ambiente;
  5. somministrare antipiretico al dosaggio ed alla frequenza corretta, ricordando che l’antipiretico è efficace se determina il calo di temperatura di circa 1-2°C.

Nell’eventualità in cui non si riescano ad applicare questi accorgimenti, è bene contattare il pediatra.

Febbre e rimedi casalinghi: funzionano?

La borsa del ghiaccio sulla fronte e le spugnature fredde sono rimedi antichi che nulla giovano e che oltretutto vengono generalmente mal sopportati dai piccoli pazienti, quindi vanno tendenzialmente evitati.

 

Quanto può durare la febbre alta nei bambini?

Normalmente la febbre si esaurisce in 72 ore, se la sua natura è virale; altrimenti se persiste, è necessaria una valutazione clinica per la corretta prescrizione di un antibiotico più idoneo.

 

Quando andare in ospedale?

L’accesso in pronto soccorso, soprattutto in caso di periodi epidemici stagionali, è da evitare il più possibile, ricorrendovi solo dopo contatto con pediatra curante o quando le condizioni del minore lo rendano necessario, ossia in seguito a: 

  • difficoltà ad alimentarsi;
  • riduzione della diuresi;
  • scadimento delle condizioni generali.
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