Come si prende il virus dengue e cosa fare

PUBBLICATO IL 29 MARZO 2024

La dengue o febbre dengue è una malattia infettiva virale causata da un virus trasmesso all’uomo attraverso la puntura di 2 tipi particolari di zanzara. Per la sua diffusione endemica in alcuni Paesi viene catalogata come malattia tropicale

La dottoressa Diana Canetti, infettivologa dell’Unità operativa Malattie infettive dell’Ospedale San Raffaele di Milano, spiega come avviene il contagio, come si manifesta e cosa fare in caso di infezione. 
 

Come si prende il virus dengue

“Il virus responsabile della dengue viene trasmesso all’uomo attraverso l’inoculo del virus nel torrente ematico (la circolazione sanguigna/sangue), a seguito della puntura della zanzara di genere Aedes, e in particolare da 2 tipi di zanzara: Aedes aegypti e Aedes albopictus (‘zanzara tigre’).  La modalità più frequente di trasmissione del virus e contagio avviene quindi da animale vettore a uomo - precisa la Dott.ssa Canetti  -. 

Altre modalità di contagio di dengue meno frequenti o rare sono:

  • da madre a nascituro (in gravidanza);
  • con trasfusione di sangue;
  • con trapianto di organi infettati dal virus dengue.

Le trasfusioni più a rischio sono quelle eseguite in ambienti sanitari non idonei o non sufficientemente monitorati a causa di emergenze sanitarie, sociali o geopolitiche, durante conflitti o carestie - continua l’esperta in malattie infettive che ricorda, inoltre, come - in Italia, il rischio trasfusioni con sangue contaminato da dengue è rarissimo grazie alle procedure di screening a cui vengono sottoposti tutti i donatori per escludere la presenza di infezioni trasmissibili”. 

 

I sintomi e le conseguenze

“La patologia dengue - continua la specialista - può essere asintomatica nell’80% dei casi e sintomatica nel restante 20%. I sintomi più comuni e tipici sono:

  • cefalea orbitaria;
  • dolore retrobulbare (ovvero, il paziente avverte dolore dietro agli occhi); 
  • rash cutaneo di tipo White Islands in a red sea: un fenomeno dermatologico caratterizzato da pelle fortemente infiammata (eritema/esantema) ricoperta da piccole macchie bianche dette “isole bianche su mare rosso”. 
  • febbre, da moderata ad alta (oltre i 39°): se la febbre è alta o persistente, si deve consultare il proprio medico o il pronto soccorso per gli accertamenti del caso; inoltre possono presentarsi sintomi legati allo stato febbrile come:
    • dolori muscolari (mialgia), dolori articolari (artralgia), mal di testa, spossatezza, pallore;
  • vomito, nausea, dolori addominali e altri problemi del tratto gastrointestinale;
  • piccole emorragie: per esempio, emorragie del cavo orale e/o gengive che sanguinano.

I sintomi in caso di dengue emorragica 

La dengue grave anche detta ‘dengue emorragica’ è potenzialmente letale e si manifesta con complicanze come, per esempio, sanguinamento intestinale e anemizzazione. In questi casi è necessario il ricovero ospedaliero e in alcuni casi il ricovero in rianimazione per il supporto delle funzioni vitali. 

Questa forma di dengue, generalmente, complica il quadro delle reinfezioni, ovvero le seconde infezioni (dal secondo episodio di dengue in avanti) possono essere molto più impegnative e degenerare in dengue grave.

 

Dove è diffusa la dengue: i paesi a rischio

Come ricorda la dottoressa, “la malattia è presente in oltre 100 Paesi nel mondo. Le aree colpite da endemia o da epidemie sono: Sudamerica, Sudest asiatico, Pacifico occidentale, Africa, America.  

In Europa - continua la specialista - si hanno sia casi importati (la maggioranza), sia casi autoctoni. La Francia e la Spagna sono al secondo e terzo posto per diffusione di dengue, ma il primato spetta all’Italia che è il Paese con più casi registrati di dengue nell’estate 2023 e, in particolare, le regioni con più casi diagnosticati di febbre dengue sono la Lombardia, il Lazio e l’Emilia-Romagna”.

 

Come si cura

A oggi non vi è una terapia antivirale specifica ed efficace contro la dengue, specifica l'esperta: “Se la dengue è asintomatica, non occorre terapia. Se la dengue è sintomatica, la terapia sarà adeguata ai sintomi che emergono via via con l’evoluzione della patologia. Generalmente, vengono impiegati:

  • gli antipiretici in caso di febbre;
  • gli antidolorifici per dolori muscolari, articolari e cefalea;
  • farmaci dedicati al tratto gastrointestinale all’occorrenza. 

In nessun caso vengono utilizzati gli antibiotici, in quanto inutili nel trattamento delle infezioni virali. 

In presenza di dengue grave o dengue emorragica si ricorre al ricovero ospedaliero, dove verrà effettuata la terapia di supporto alle funzioni vitali al fine di limitare i danni causati dall'infezione sistemica”.

 

Prevenzione della dengue

La prevenzione primaria è evitare di farsi pungere dalle zanzare, come sottolineato dalla dottoressa, “le precauzioni e i consigli utili per prevenire le punture di insetto sono: 

  • usare calzature e abiti leggeri e traspiranti, di cotone chiaro, a maniche lunghe che riparino il più possibile dalle punture braccia, gambe, piedi;
  • utilizzare spray e prodotti repellenti per zanzare e insetti in generale, sugli abiti e sulla pelle rimasta scoperta;
  • utilizzare le zanzariere sopra ai letti o nelle aree di ristoro e relax all’aperto;
  • svuotare giornalmente tutti i sottovasi delle piante da balcone e giardino. L’acqua che vi ristagna rappresenta il microclima ideale per favorire lo sviluppo delle larve di zanzara”. 

Il vaccino anti-dengue

La vaccinazione anti-dengue è una novità assoluta per i viaggiatori e i turisti italiani che intendano recarsi all'estero ed è disponibile presso l’ambulatorio di Medicina tropicale, dei viaggi e delle migrazioni dell’Ospedale San Raffaele Turro di Milano, tra i primi ospedali italiani a renderla disponibile. 

“La corretta profilassi prima di un viaggio verso mete a rischio medio-alto di dengue prevede la vaccinazione anti-dengue a partire dai 4 anni di età – spiega la dottoressa -. Il vaccino anti-dengue viene somministrato in 2 dosi sottocutanee: la prima almeno 15 giorni prima della partenza verso mete a rischio contagio, la seconda dose (di rinforzo, anche detta dose booster) a 3 mesi dalla prima dose.

La vaccinazione anti-dengue attualmente disponibile in Italia (a base di virus attenuato) offre una significativa protezione dalla forma grave della dengue per almeno 4 anni e mezzo, in base ai dati a oggi disponibili e in progressivo aggiornamento”, conclude la dottoressa Canetti. 

 

Come richiedere informazioni e prenotare

Per richiedere informazioni e prenotare una visita presso l’ambulatorio di Medicina tropicale, dei viaggi e delle migrazioni dell’Ospedale San Raffaele Turro: 

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