Il 17 novembre si celebra la giornata mondiale della prematurità

PUBBLICATO IL 15 NOVEMBRE 2019

Il 17 novembre si celebra la giornata mondiale della prematurità

PUBBLICATO IL 15 NOVEMBRE 2019

In Europa circa il 10% di tutti i neonati nasce prematuro e, secondo i dati della Fondazione Europea per l’assistenza neonatale (EFCNI), il numero è destinato ad aumentare. Per questo ogni anno, il 17 novembre, più di 60 Paesi rendono omaggio ai bambini prematuri e alle loro famiglie.

Quando un bambino nasce prematuro?

Risponde il dottor Graziano Barera, primario dell’U.O. di Neonatologia e Patologia Neonatale dell’IRCCS Ospedale San Raffaele: «il neonato nasce prematuramente quando si presenta alla vita prima della 37° settimana di età gestazionale, quando lo sviluppo delle funzioni organiche non è sempre completato. Proprio per questa ragione, il neonato necessita di un una serie di provvedimenti assistenziali e di supporto alle funzioni vitali ancora immature, provvedimenti idonei a sostenerlo nell’espletamento delle funzioni necessarie per la sua sopravvivenza. Il grado di immaturità è tanto più evidente quanto maggiore è il del grado di prematurità, che a sua volta condiziona la complessità del quadro clinico, delle differenti complicanze possibili, delle conseguenti implicazioni prognostiche».

Sulla base dell’età gestazionale di nascita (espressa in settimane) si distinguono neonati:

  • pretermine tardivo: nato tra la 34-36.6 settimane;
  • moderatamente pretermine 32-33.6 settimane;
  • molto pretermine: 28-31.6 settimane;
  • estremamente pretermine: < 28 settimane

Quali sono le possibili complicanze di un bimbo prematuro e come affrontarle?

Continua il dottor Barera: «Alla nascita i neonati prematuri necessitano di una assistenza pronta e qualificata sul piano ostetrico, infermieristico e medico-neonatologico. Ed è per questo che il piccolo viene accolto da un team multidisciplinare poiché, anche in situazioni ottimali, le complicanze sono in agguato. Infatti l’apparato respiratorio è quello più spesso colpito: il bimbo può sviluppare nell’immediato la sindrome da distress respiratorio che può determinare un’insufficienza respiratoria progressiva, trattabile con somministrazione di farmaci specifici e con supporti ventilatori adeguati».

Quali altri organi possono essere colpiti?

«In concomitanza è possibile riscontrare: problemi cardiocircolatori che possono richiedere supporti aggiuntivi a sostenere il circolo e, da non sottovalutare, problematiche infettive, come conseguenza dell’immaturità del sistema immunitario neonatale. Queste ultime di norma possono essere prevenute da una accorta gestione del piccolo e dall’utilizzo, quando necessario, di antibiotici», specifica il neonatologo.

Alla nascita e nelle prime settimane successive è possibile che compaiano problemi gastroenterologici, che spaziano dall’intolleranza alimentare fino alla comparsa di enterocoliti più severe, proprio perché il sistema digestivo del piccolo è ancora immaturo. Consiglia il dottore: «l’utilizzo precoce di colostro, del latte della mamma e, quando indisponibili, di latte umano donato, aiuterà a minimizzare queste complicanze anche nei prematuri più piccoli».

Ulteriore fattore di rischio, da non sottovalutare e fortemente dipendente dal grado di prematurità, è la patologia neurologica, che può avere sia natura emorragica che natura ipossico ischemica, dovuta anch’essa alla immaturità delle strutture anatomiche del sistema nervoso centrale.

Conclude il dottor Barera: «per questi motivi, i bimbi prematuri devono poter disporre, alla nascita, di una assistenza qualificata, multidisciplinare e rispettosa dei ritmi di recupero del piccolo e di tutte le funzioni d’organo, così che possa essere accompagnato verso la piena maturazione e autonomia».

Quando per un bimbo è necessaria la terapia intensiva?

Per terapia intensiva neonatale - TIN si intende un ambiente di alta specializzazione in cui aspetti logistici, strumentali e di competenze multidisciplinari, guidate dal neonatologo pediatra, in cui possono essere attuate nel migliore dei modi e con i risultati ottimali tutte quelle manovre assistenziali e terapeutiche necessarie per favorire la graduale ripresa di autonomia del neonato prematuro o con problemi maggiori. A questi neonati è infatti orientata la TIN.

L’impegno integrato di tutti gli operatori e il contribuito “esterno” delle associazioni di genitori sono la combinazione vincente per ottenere i risultai migliori.