Al San Raffaele uno studio per una nuova terapia cellulare per il diabete di tipo 1 finanziato da Fondazione Italiana Diabete

Al San Raffaele uno studio per una nuova terapia cellulare per il diabete di tipo 1 finanziato da Fondazione Italiana Diabete

PUBBLICATO IL 15 DICEMBRE 2025

Al San Raffaele uno studio per una nuova terapia cellulare per il diabete di tipo 1 finanziato da Fondazione Italiana Diabete

PUBBLICATO IL 15 DICEMBRE 2025

L’IRCCS Ospedale San Raffaele è lieto di annunciare che Fondazione Italiana Diabete, che dal 2009 opera con lo scopo di accelerare il percorso verso una cura definitiva del diabete di tipo 1, ha erogato un finanziamento a supporto di un nuovo studio di ricerca innovativo che ha l’obiettivo di sviluppare una nuova terapia cellulare per il diabete di tipo 1.

Il finanziamento, pari a 50.000 euro, permetterà al nostro Istituto di avviare un programma di studio fondato sulla collaborazione tra il Diabetes Research Institute, guidato dal Prof. Lorenzo Piemonti, e il laboratorio di Ematologia Sperimentale, guidato dalla Prof.ssa Chiara Bonini

Lo studio sarà condotto dal Dott. Paolo Monti, vincitore del fondo.

 

Lo studio del Dott. Monti: istruire le cellule T regolatorie

Il progetto sviluppa una nuova terapia cellulare per il diabete di tipo 1 basata sulle cellule T regolatorie (Treg), cellule del sistema immunitario che hanno il compito di tenere sotto controllo le risposte autoimmuni. 

Il compito principale delle Treg è infatti quello di controllare e calmare le altre cellule immunitarie, evitando che attacchino per errore cellule sane del nostro corpo. In pratica, quando il sistema immunitario rischia di diventare aggressivo contro sé stesso, le cellule T regolatorie intervengono per spegnere o rallentare la risposta immunitaria, prevenendo le cosiddette malattie autoimmuni.

Tra queste malattie, in cui il sistema immunitario attacca per errore le cellule sane del proprio organismo, il diabete di tipo 1 è caratterizzato dalla distruzione selettiva delle cellule beta (β) del pancreas, quelle responsabili della produzione di insulina. L’assenza di insulina impedisce al glucosio di essere utilizzato correttamente dalle cellule, determinando un persistente aumento della glicemia nel sangue.

Ad oggi, le terapie basate sulle cellule T regolatorie si sono dimostrate sicure, ma il loro effetto è limitato nel tempo, riducendone l’efficacia terapeutica. Al fine di rendere le terapie cellulari che si basano sulle Treg più durature, il gruppo del Dott. Monti ha messo a punto un metodo innovativo per renderle più resistenti e longeve.
Grazie alle moderne tecniche di ingegneria genetica, è ora possibile “istruire” queste cellule a riconoscere in modo mirato una proteina delle cellule β del pancreas, la GAD65, bersaglio chiave dell’autoimmunità nel diabete di tipo 1.

L’obiettivo è, così, quello di creare Treg più forti e capaci di raggiungere direttamente il luogo in cui si sviluppa la malattia, proteggendo le cellule β. Se efficace, questa strategia potrebbe aprire la strada a terapie di nuova generazione, più precise ed efficaci.

 

Chi è Paolo Monti

Il Dott. Paolo Monti svolge la sua attività di ricerca nel contesto del diabete di tipo 1, dei trapianti cellulari, delle terapie cellulari, allo scopo di controllare la risposta immunitaria e ristabilire la tolleranza nell’autoimmunità e nei trapianti.

Dopo la laurea in scienze biologiche conseguita all’Università degli Studi di Milano, il Dott. Monti ha ottenuto un PhD in Medicina Molecolare presso l’Università Vita-Salute San Raffaele. Ha poi maturato esperienza all’estero, che lo ha visto lavorare al Walter and Eliza Hall Institute di Melbourne (Australia) e come post-doc al Center for Regenerative Therapies di Dresda (Germania). 

Nel 2011, il Dott. Monti è rientrato in Italia ritornando al San Raffaele e qualche anno dopo, nel 2015, ha ricevuto un Career Development Award della Juvenile Diabetes Research Foundation, grazie al quale ha aperto il laboratorio di Immunologia dei Trapianti presso il Diabetes Research Institute presso il nostro Istituto.