L’Europa premia l’Istituto San Raffaele-Telethon per studiare come si forma il sangue

PUBBLICATO IL 22 FEBBRAIO 2023

Conferito ad Andrea Ditadi un ERC Consolidator Grant del valore di 2 milioni di euro. 

Trovare la ricetta giusta per ricreare il sangue umano in laboratorio e renderlo disponibile per la terapia di numerose malattie: è questo l’obiettivo dell’ERC Consolidator Grant, del valore di 2 milioni di euro, ottenuto da Andrea Ditadi, group leader dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (SR-Tiget) di Milano. 

Il prestigioso finanziamento da parte dello European Research Council, di durata quinquennale, è stato conferito dopo una lunga e severa selezione e prenderà ufficialmente il via il 1 marzo 2023.

 

Il progetto

Obiettivo del progetto sarà andare a fondo dei meccanismi con cui si formano le diverse cellule del sangue, con l’auspicio di riuscire in futuro a definire un metodo per riprodurle da zero in laboratorio, idealmente per ogni paziente che ne avesse bisogno. Per farlo, Ditadi e il suo team sfrutteranno le staminali pluripotenti, le cellule staminali per eccellenza in quanto sono in grado di generare tutti i tipi di cellule di un individuo. 
Nonostante non esistano nell’organismo adulto, queste cellule staminali pluripotenti si possono ottenere riprogrammando in laboratorio qualsiasi cellula di qualsiasi individuo, grazie a protocolli ormai consolidati in tutto il mondo. 

Come spiega Ditadi: “Cercheremo di capire come indirizzare queste cellule verso la produzione di staminali ematopoietiche, cioè quelle deputate a dare origine ai vari elementi del sangue. Per farlo, studieremo a fondo come questo avviene durante la vita embrionale: l’embrione, infatti, sa come produrre tutte le cellule staminali del sangue necessarie nel corso dell’intera vita. 
Se riusciamo a decifrare il ‘codice’ che l’embrione sfrutta per farlo, saremo in grado non solo di generare cellule staminali del sangue in vitro, ma anche di espandere quelle già presenti nel nostro corpo che si utilizzano normalmente nei trapianti di midollo. 

Questo ci permetterebbe di accarezzare il nostro sogno, quello di un futuro in cui tutti i pazienti, che necessitano di un trapianto di queste cellule per curare un tumore del sangue o una malattia genetica, possano averle a disposizione senza limiti: non sempre, infatti, è possibile trovare un donatore compatibile o avere cellule a sufficienza per un trapianto”.

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