Oltre 1.000 pubblicazioni su Covid-19: il contributo del San Raffaele alla comunità scientifica

PUBBLICATO IL 26 SETTEMBRE 2022

L’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano raggiunge 1.040 lavori scientifici peer-reviewed, pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche internazionali. Lo straordinario risultato dell’attività di ricerca su SARS-Cov-2, a partire da marzo 2020 fino a settembre 2022, è stato raggiunto grazie al confronto continuo tra i 1.226 ricercatori e clinici impegnati sul fronte Covid.

 

IRCCS Ospedale San Raffaele: motore della ricerca

Dall’inizio della pandemia, l’ospedale San Raffaele si è preso cura di oltre 6.200 pazienti. Proprio questo numero ha reso possibile l’avvio, a marzo 2020, di un maxi studio clinico osservazionale, attraverso cui sono state raccolte sistematicamente informazioni cliniche e biologiche utili per valutare la progressione e i meccanismi della malattia e l’efficacia dei farmaci contro questo virus.

Anche la ricerca ha dato il suo prezioso contributo. È stato, infatti, fondamentale comprendere la causa della malattia, implementando contemporaneamente laboratori ad alta biosicurezza BLS3 con tecnologie d’avanguardia. Spazi in cui manipolare a livello preclinico il virus portando avanti progetti volti allo sviluppo di nuove terapie contro il coronavirus.

Il contributo alla comunità scientifica

L’importante contributo di medici e ricercatori del San Raffaele alla comunità scientifica internazionale ha avuto più aree di azione:

  • diagnosi rapida e predizione prognostica per personalizzare le cure;
  • farmaci antivirali che impattano sul virus e sulla sua crescita;
  • terapie anticoagulanti che riducono le complicanze trombotiche secondarie alla malattia;
  • antinfiammatori in risposta all'esagerata reazione del sistema immunitario.

 

Dal 2020, un impegno che non si ferma

L’impegno dell’IRCCS Ospedale San Raffaele non si è mai fermato, gli studi sono diventati un punto di riferimento sia in Italia, sia all’estero. Nei primi mesi di pandemia sono stati pubblicati numerosi lavori sull’organizzazione e gestione dei percorsi e dei pazienti Covid-19 in ospedale. Successivamente, dall’osservazione dei pazienti guariti dalla malattia, sono emerse evidenze cliniche utili al trattamento delle conseguenze del coronavirus, sia a livello organico, che sul cervello (long Covid), e sugli strascichi che essa ha avuto sull’apparato muscolo-scheletrico

Oggi la ricerca di IRCCS Ospedale San Raffaele su Covid-19 è concentrata sullo sviluppo di terapie antivirali assumibili per via orale, che siano sicure ed efficaci contro il virus e le sue varianti e che possano essere conservate a temperatura ambiente.  

“Sono molto fiero dello straordinario traguardo raggiunto dai nostri ricercatori e dai clinici- afferma Paolo Rotelli, vice presidente del Gruppo San Donato -. Il modello San Raffaele, che da sempre si poggia su 3 pilastri (ricerca scientifica, clinica e didattica di altissimo livello) ha consentito uno scambio continuo e tempestivo di informazioni tra ospedale e laboratori di ricerca, contribuendo in modo significativo anche alla realizzazione di protocolli di cura essenziali nella lotta contro la pandemia da Covid-19. Se oggi possiamo celebrare questo risultato è grazie al grande lavoro di squadra che ha visto protagonista tutto il nostro personale, coeso e motivato, nei giorni bui dell’emergenza”.

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