Giornata mondiale contro il cancro: mettere la prevenzione al centro

PUBBLICATO IL 04 FEBBRAIO 2021

Accanto a ricerca e diagnosi precoce, per sconfiggere il cancro dobbiamo stare attenti al nostro stile di vita. 

Come ogni anno, il 4 febbraio si celebra la Giornata Mondiale Contro il Cancro, un’occasione per ricordare l’importanza della lotta contro questa malattia e il contributo che può dare ognuno di noi per sconfiggerla.

Gli esperti ci ricordano che, accanto allo straordinario avanzamento della ricerca scientifica e al miglioramento delle terapie, l’adozione di stili di vita sani è fondamentale se vogliamo battere il cancro: nei paesi industrializzati i comportamenti a rischio sono  responsabili di quasi la metà delle diagnosi di tumore.

Ecco perché la campagna triennale organizzata dall’Union for International Cancer Control (UICC) e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha incentrato il proprio messaggio sulla mobilitazione individuale, con il claim dal forte impatto I am and I will”, ovvero “Io sono e io farò”. 

Ma non si può agire in modo consapevole senza conoscere l’impatto che le patologie oncologiche hanno sulla nostra società, a partire dai loro numeri, in crescita a livello globale.

I numeri del cancro

Il cancro rappresenta una delle principali cause di mortalità e disabilità al mondo, contribuendo in modo sostanziale alla spesa sanitaria globale. E i suoi numeri sono in aumento: se ne nel 2018 erano 18 milioni le persone con una diagnosi di tumore, si stima che entro il 2040 saranno circa 30 milioni, quasi il doppio secondo le stime dell’OMS.

“Se neil paesi in via di sviluppo l’aumento dei casi è dovuto principalmente all’adozione di stili di vita occidentali, dal consumo di alcol e tabacco alle scelte alimentari, nei paesi industrializzati come l’Italia è la conseguenza del progressivo invecchiamento della popolazione” spiega Stefano Cascinu, primario dell’Unità di Oncologia Medica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e Professore Ordinario dell’Università Vita-Salute San Raffaele.

Ma se è vero che i numeri sono in aumento e che il cancro è attualmente la causa di 1 morte su 6 nel mondo, occorre specificare che, grazie al miglioramento delle terapie, il tasso di mortalità è in diminuzione per quasi tutti i tipi di cancro. 

In Italia, infatti, i tassi di mortalità sono in diminuzione sia per gli uomini, sia per le donne, indipendentemente dalla sede neoplastica: negli ultimi 10 anni la sopravvivenza è cresciuta del 37%

I tumori potenzialmente prevenibili

I numeri globali del cancro ci dicono che questa patologia diventerà un problema di sanità pubblica sempre più rilevante nel prossimo futuro e che, per affrontarla con successo, non possiamo accontentarci del continuo miglioramento delle terapie possibile grazie alla ricerca scientifica.

L’impegno di ognuno dev’essere rivolto alla prevenzione, che resta un termine vuoto se non si traduce in una riduzione individuale e sistemica dell’esposizione ai fattori di rischio noti: il primo passo concreto, dell’individuo e della comunità, verso la lotta contro la malattia” afferma l’esperto.

Secondo gli ultimi dati a disposizione, in Europa, USA e altri Paesi occidentali, il 40% circa dei nuovi casi di tumore sarebbe potenzialmente prevenibile così come il 50% dei decessi correlati, in quanto causati da fattori di rischio modificabili, molti dei quali hanno a che fare con comportamenti e scelte individuali. In Italia, ciò si traduce in 65.000 decessi per tumore evitabili ogni anno.

I fattori di rischio

“Nonostante il cancro sia un insieme estremamente eterogeneo di malattie anche molto diverse tra loro, esistono alcuni fattori di rischio comuni a moltissime forme di cancro - afferma Stefano Cascinu -. 

Ecco perché bastano in realtà pochi accorgimenti per abbattere in modo sostanziale il rischio di andare in contro a una diagnosi di tumore nel corso della propria vita.”

Fumo e tumori

La letteratura scientifica attesta in modo ormai chiaro che il fumo di tabacco è il più importante fattore di rischio per lo sviluppo della patologia oncologica: l’OMS lo riconosce come tale per circa 20 tipologie di cancro, oltre che per malattie cerebrovascolari, cardiache e respiratorie croniche. 

Sappiamo, infatti, che l’80% dei casi di tumore al polmone sono dovuti al fumo di sigaretta, ma i fumatori sono a maggior rischio di sviluppare anche altre tipologie di tumori. La lista include: 

  • diverse leucemie
  • cancro alla vescica
  • cancro alle ovaie
  • cancro all’utero 
  • cancro all’esofago
  • cancro ai reni 
  • cancro alla laringe 
  • cancro alla bocca
  • cancro al pancreas 
  • cancro al fegato
  • cancro al colon-retto
  • cancro allo stomaco.

Il risultato, in termini di mortalità, fa riflettere: solo in Italia, almeno 43.000 decessi annui per tumore sono riconducibili al fumo di sigaretta, compreso il fumo passivo. Infatti l’esposizione al fumo passivo aumenta del 30% la possibilità di incorrere in un tumore al polmone.

Questo avviene perché le sostanze contenute all’interno dei prodotti a base di tabacco sono altamente cancerogene, ovvero modificano il DNA delle cellule con cui interagiscono: non solo quelle del tessuto polmonare o delle vie respiratorie, ma anche quelle di moltissimi altri tessuti dell’organismo, che raggiungono attraverso il flusso sanguigno” spiega il professore.

Alcol e tumori

Se il fumo è ormai noto per essere un fattore di rischio per il cancro, sul consumo di alcol non vi è, ad oggi, la stessa sensibilizzazione. Eppure l’alcol ha degli effetti molto pesanti sulla salute: è responsabile di 3 milioni di decessi ogni anno, una parte consistente dei quali in Europa, una zona che si contraddistingue negativamente per il consistente consumo di alcol pro capite. 

Proprio in Europa, nel 2018, dei circa 4,2 milioni di nuovi casi di tumore (escludendo quelli della pelle non melanoma) il 4,3%  (oltre 180.000) sono attribuibili al consumo di alcol, che nello stesso anno ha contribuito a 92.000 decessi oncologici.

“Sulla scorta di questi numeri così elevati, soprattutto negli ultimi anni - spiega Cascinu -, il nesso causale tra il consumo di alcol e la comparsa dei tumori è stato sempre più oggetto d’interesse della ricerca scientifica. In particolare, è stato dimostrato un nesso causale per i tumori di: 

  • cavo orale 
  • oro-faringe
  • esofago 
  • fegato
  • laringe 
  • colon-retto
  • seno”.

I meccanismi biologici coinvolti in questo processo sono diversi: l’alcol modifica i livelli ormonali e induce stress ossidativo, che a sua volta danneggia il DNA e ne ostacola il ripristino. 

Infine, il consumo di alcol e l’adozione di ritmi di vita squilibrati può portare a una carenza di acido folico, necessario per una corretta metilazione del DNA. 

“Inoltre, è bene ricordare che, come per il fumo di sigaretta, non esiste un ‘livello di sicurezza’ nel consumo di alcol in relazione al rischio tumorale. L’utilizzo congiunto delle due sostanze, fumo e alcol, aumenta di 30 volte il rischio di sviluppare il cancro, anche causa dell’indebolimento del sistema immunitario” asserisce il professore.

Sovrappeso e obesità

Anche l’obesità, in aumento negli ultimi anni a causa di sedentarietà e alimentazione scorretta, è un fattore che incide sull’insorgenza della malattia oncologica: è responsabile di circa il 6% dei tumori al seno, 8% al colon e il 34% al corpo dell’utero, secondo le stime 2020 dell’OMS.

Il sovrappeso e l’obesità non solo incidono negativamente sullo stato di salute generale, causando ad esempio malattie cardiovascolari, metaboliche ecc., ma alterano i livelli di ormoni fondamentali, tra cui l’insulina, e di molecole che fanno parte della risposta infiammatoria. Questi cambiamenti producono un ambiente cellulare favorevole all’insorgenza e alla progressione dei tumori.

I consigli dell’esperto

“Se il primo passo è avere consapevolezza dei fattori di rischio, il secondo è modificare i comportamenti correlati a questi fattori” raccomanda il professor Cascinu.

Per farlo l’esperto consiglia di:  

  • non fumare;
  • non bere bevande alcoliche o farne un uso moderato;
  • seguire una corretta alimentazione, ricca di alimenti vegetali e povera di cibi ipercalorici;
  • praticare attività sportiva quotidianamente.

Infine, per estendere queste buone pratiche e contrastare il cancro occorre diffondere la cultura della prevenzione e aiutare gli altri a tradurla in pratica

Cura e Prevenzione