Tumori

Tumore dell’endometrio

Che cos'è

Il cancro dell’endometrio è un tumore maligno dell’utero causato dalla proliferazione anomala ed incontrollata delle cellule dello strato più interno dell’utero (endometrio) che vanno incontro a degenerazione e si trasformano in cellule maligne.

Rappresenta la quarta causa più comune di tumore nel sesso femminile e costituisce circa il 6% delle neoplasie nelle donne. Insorge in età post-menopausale nel 90% dei casi con incidenza massima tra 50 e 70 anni.

Nella maggior parte dei casi viene diagnosticato in fase precoce, poiché nel 90% dei casi si manifesta con sanguinamento vaginale anomalo. 

Le tipologie

Tradizionalmente vengono distinte 2 forme di tumore dell’endometrio: 

  • tipo 1: il tumore endometrioide è una neoplasia tipicamente estrogeno-dipendente, bene o moderatamente differenziato e a prognosi migliore;
  • tipo 2: comprende istotipi più rari come il sieroso, il cellule chiare, il mucinoso, lo squamoso, l’indifferenziato; non è estrogeno-correlato, è tendenzialmente poco differenziato e pertanto ha un comportamento aggressivo. 

Tale divisione per istotipo è stata recentemente ribaltata dalla classificazione molecolare che distingue i vari tipi di tumore dell’endometrio sulla base del profilo molecolare espresso dalle cellule tumorali stesse, permettendo così di definire in maniera più accurata 4 sottogruppi prognosticamente differenti tra loro.

Tale suddivisione ha avuto un impatto importante sulle strategie terapeutiche, permettendo di modulare il trattamento sulla base dell’aggressività del tipo molecolare e del rischio di recidiva e quindi di realizzare una terapia personalizzata.

I sintomi

Il segno principale del tumore endometriale è il sanguinamento vaginale atipico, inteso come perdita ematica in età post-menopausale e come sanguinamento intermestruale in età fertile. È talvolta associato ad un cambiamento del ciclo mestruale che diviene molto abbondante.
Nelle fasi più avanzate e/o metastatiche il tumore può presentarsi con:

  • leucoxantorrea (perdite vaginali giallastre);
  • dolore;
  • sindromi sub-occlusive e dispnea. 

In caso di importante interessamento linfonodale la donna può presentare edema degli arti inferiori o della vagina.

Fattori di rischio

Il tumore dell’endometrio è fortemente correlato all’esposizione dell’organismo all’azione degli ormoni estrogeni quando essi non sono controbilanciati. Tra i fattori di rischio ricordiamo quelli:

  • ambientali: obesità (un BMI > 25 aumenta di 5 volte il rischio di tumore endometriale), ipertensione arteriosa e una dieta ricca di grassi animali;
  • ormonali: la terapia ormonale sostitutiva unicamente estrogenica in post-menopausa, non aver mai avuto gravidanze, la sindrome dell’ovaio policistico, menarca precoce, menopausa tardiva e terapia con Tamoxifene dopo tumore della mammella, che sono tutte condizioni in cui la donna è soggetta ad importante esposizione estrogenica;
  • eredo-familiari: sindromi genetiche quali la sindrome di Lynch, di Li Fraumeni e di Cowden.

Diagnosi

Il primo step diagnostico è rappresentato dalla visita ginecologica e dell’ecografia trans-vaginale, che permette di documentare la presenza di un ispessimento e/o un’alterazione della rima endometriale. Per confermare il sospetto diagnostico è necessario eseguire una isteroscopia diagnostica con biopsia endometriale per avere la conferma istologica. I due esami di stadiazione sono:

  • la RMN: la risonanza magnetica pelvica con mezzo di contrasto permette di stadiare localmente il tumore dell’endometrio, consentendo di valutare accuratamente l’infiltrazione del muscolo e l’estensione pelvica di malattia;
  • la TC:  la TC con mezzo di contrasto consente  di evidenziare la presenza di metastasi. 

L’utilizzo della PET è indicato in associazione alla RM in alternativa alla TC torace e addome per individuare l’eventuale localizzazione di metastasi a distanza.

Cure

Il trattamento standard del carcinoma endometriale prevede l’asportazione chirurgica dell’utero e delle ovaie. In caso di istotipo sieroso e nel carcinoma indifferenziato è necessario eseguire a completamento anche una stadiazione chirurgica peritoneale.

In passato lo step chirurgico prevedeva la linfadenectomia, oggi spesso sostituita dall’esecuzione della biopsia del linfonodo sentinella (SLN). In casi selezionati in pazienti di giovane età ed in cerca di prole, in cui il tumore è confinato all’endometrio e non infiltra il muscolo, è possibile  un trattamento ormonale progestinico  che determina la regressione momentanea della neoplasia e permette alla paziente la ricerca di un figlio. Dopo le gravidanze l’ utero deve essere sempre rimosso.

Dopo l’intervento chirurgico, mediante l’esame istologico e la valutazione di altri fattori propri della neoplasia è possibile dividere le pazienti a basso, intermedio ed alto rischio e programmare eventuali terapie adiuvanti chemioterapiche; Il trattamento adiuvante del tumore dell’endometrio consiste nell’utilizzo di chemioterapia, radioterapia o di una combinazione di queste secondo schemi ben definiti. 

Screening 

Per il tumore dell’endometrio non esiste attualmente un programma di screening validato che consenta una diagnosi precoce. È consigliato sottoporsi a controllo ginecologico in caso di comparsa di perdite vaginali atipiche.

Associazioni Pazienti

Salute allo Specchio

Salute allo Specchio è una Onlus nata nel 2013 da un’idea di specialisti dell’Ospedale San Raffaele.  Si tratta di un progetto dedicato alle pazienti oncologiche che ha l’obiettivo di conciliare eccellenza medica e qualità della cura per favorire il recupero del benessere fisico e psicologico della persona, ritrovando energia, fiducia in se stesse e autostima.