L’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele compie 5 anni

L’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele compie 5 anni

PUBBLICATO IL 07 MAGGIO 2025

L’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele compie 5 anni

PUBBLICATO IL 07 MAGGIO 2025

L’Heart Valve Center dell'IRCCS Ospedale San Raffaele celebra il suo quinto anniversario, consolidando la sua posizione come centro di eccellenza nel trattamento delle patologie valvolari cardiache

Fondato nel 2019 dal professor Ottavio Alfieri, già docente dell’Università Vita-Salute San Raffaele e oggi presidente dell’Alfieri Heart Foundation, il centro ha un'esperienza trentennale nel settore, avendo trattato circa 30.000 pazienti dagli anni ’90. 

Dal 2021, sotto la guida del professor Francesco Maisano, primario di cardiochirurgia e direttore dell'Heart Valve Center all’IRCCS Ospedale San Raffaele e ordinario all’Università Vita-Salute San Raffaele, il Valve Center ha continuato a crescere, sviluppando tecniche di intervento sempre meno invasive e diventando un punto di riferimento, sia a livello nazionale sia internazionale, per la gestione di casi complessi spesso considerati inoperabili altrove. 

 

I risultati clinici del 2024

Nel 2024, il Valve Center ha consolidato la sua posizione di eccellenza nel trattamento delle patologie valvolari, eseguendo un totale di 1.267 interventi con una mortalità post-operatoria dello 0,8% nei pazienti operati in elezione. Questo risultato è nettamente inferiore alle previsioni dei modelli di rischio, a testimonianza dell’elevata qualità delle procedure adottate.

Tra gli interventi più significativi, il centro ha trattato 488 pazienti affetti da patologie mitraliche. In particolare:, 

  • 239 di questi sono stati sottoposti a plastica mitralica chirurgica, una tecnica che preserva la valvola naturale correggendone i difetti strutturali mediante l’applicazione di anelli di sostegno o la riparazione dei lembi valvolari;
  • altri 114 pazienti hanno invece beneficiato di procedure percutanee, tra cui l’impianto di dispositivi MitraClip e Pascal, utilizzati per ridurre il rigurgito mitralico senza ricorrere a un intervento a cuore aperto. 

Il tasso di mortalità globale per gli interventi chirurgici è stato pari a zero, mentre per le procedure percutanee è stato dell’1,8%, un valore nettamente inferiore rispetto alla mortalità attesa del 3,9%.

Parallelamente, il centro ha operato 280 pazienti affetti da patologie della valvola aortica:

  • in 114 casi è stato eseguito un intervento chirurgico di sostituzione valvolare, con l’85% delle operazioni effettuate con approcci mininvasivi, che riducono il trauma chirurgico e favoriscono un recupero più rapido; 
  • per i restanti 166 pazienti, si è optato per l’impianto transcatetere di valvola aortica (TAVI), una tecnica innovativa che permette di sostituire la valvola malata senza doverla rimuovere, inserendo una nuova valvola attraverso un catetere introdotto generalmente nell’arteria femorale. Questa metodologia, di cui il centro è pioniere dal 2003, consente di ripristinare immediatamente il normale flusso sanguigno con un impatto ridotto sul paziente. 

I risultati ottenuti sono estremamente positivi: la mortalità per gli interventi chirurgici è stata pari a zero, mentre per la TAVI si è attestata all’1,8%, un valore nettamente inferiore alla mortalità attesa del 4,6%.

Infine, il Valve Center ha registrato un notevole incremento nel trattamento delle patologie della valvola tricuspide, triplicando il numero di interventi in soli 5 anni grazie all’integrazione tra chirurgia tradizionale e tecniche interventistiche. Nel 2024 sono stati eseguiti 193 interventi, con una significativa riduzione della mortalità globale dal 10% al 2,7% rispetto agli anni precedenti. Questo miglioramento è stato possibile grazie all’adozione di tecniche meno invasive, che riducono il rischio operatorio e migliorano l’outcome per i pazienti.

 

Approccio multidisciplinare, formazione e prospettive future

Il successo del Valve Center risiede in un approccio multidisciplinare centrato sul paziente, che integra competenze mediche, chirurgiche e tecnologiche di alto livello. Il team è composto da chirurghi, emodinamisti, cardiologi clinici, intensivisti ed esperti di imaging che collaborano in modo sinergico per offrire terapie personalizzate e opzioni terapeutiche, tra cui tecniche mininvasive endoscopiche, procedure transcatetere avanzate e partecipazione a trial sperimentali per pazienti complessi e patologie ad alto rischio.​

L’Unità, in collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffaele, permette ai giovani cardiochirurghi e cardiologi di perfezionare le proprie competenze

  • simulando procedure complesse su modelli 3D all’avanguardia; 
  • aumentando la preparazione medico-chirurgica;
  • riducendo il rischio di errori durante la curva di apprendimento. 

La simulazione risulta infatti cruciale per diminuire il rischio chirurgico e migliorare l’efficacia degli interventi.

Inoltre, la collaborazione con aziende leader nel campo dei dispositivi medici, dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata, consente di testare e perfezionare dispositivi chirurgici all’avanguardia, potenziando l’offerta terapeutica al passo con l’innovazione: tutto questo permette di proporre ai pazienti interventi chirurgici sempre più sicuri ed efficaci. 

Il San Raffaele, inoltre, supporta anche interventi a distanza mediante il teleproctoring, portando l’esperienza dei suoi professionisti in altri ospedali per migliorare i risultati ottenuti in centri con meno esperienza.

Attraverso un monitoraggio costante dei risultati, l’adozione di nuove tecnologie e la formazione continua del personale, l’Heart Valve Center dell’Ospedale San Raffaele migliora costantemente la qualità delle cure, con l’obiettivo di offrire trattamenti sicuri e appropriati, in un’ottica di massima trasparenza e miglioramento continuo. 

“Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti in questi 5 anni. Il nostro impegno è continuare a innovare e perfezionare le cure, offrendo ogni possibile soluzione e adattando quella ideale a ciascun paziente”, conclude il professor Maisano.