Asma e coronavirus: cosa c’è da sapere

PUBBLICATO IL 31 MARZO 2020

Le risposte dell'esperto del San Raffaele sul legame tra asma e COVID-19 e i consigli per adulti e bambini asmatici.

Alle preoccupazioni che normalmente sorgono nei pazienti asmatici durante il periodo influenzale, si aggiunge quest’anno anche il timore per il nuovo coronavirus.

Ma queste ulteriori apprensioni sono giustificate? I pazienti asmatici, sia adulti sia bambini, quali accorgimenti possono adottare per tutelare la propria salute? E se si sospetta di aver contratto il virus, come è opportuno comportarsi?

Risponde il Dottor George Cremona, Responsabile del Servizio di Pneumologia e Fisiopatologia Respiratoria all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

COVID-19: i pazienti asmatici sono più a rischio?

“Se dai dati attualmente a disposizione è ormai chiaro che i soggetti maggiormente a rischio sono le persone anziane, gli immunodepressi e i pazienti cronici, non è altrettanto chiaro se, tra questi, siano compresi anche i pazienti asmatici, benché si tratti di una malattia respiratoria”, spiega il medico.

Qualsiasi infezione polmonare rischia di peggiorare i sintomi dell’asma, ma dalle evidenze scientifiche attualmente disponibili non è possibile affermare con certezza né che i pazienti asmatici contraggano il virus più facilmente, né che in questi soggetti COVID-19 si manifesti in forma più grave rispetto alla popolazione generale.

“Ad oggi è scientificamente dimostrato soltanto che altri coronavirus possano causare attacchi d’asma, mentre non vi sono dati che attestino che i pazienti asmatici possano sviluppare più facilmente la polmonite o essere più soggetti all’ospedalizzazione per COVID-19”, prosegue l’esperto.

Tuttavia, occorre tener presente che i pazienti asmatici sono più a rischio rispetto a tutti i virus respiratori in generale, anche la comune influenza stagionale.

L’asma: una malattia cronica

L’asma è una delle malattie respiratorie più diffuse e, secondo i dati dell’OMS, colpisce tra i 100 e i 150 milioni di persone in tutto il mondo, un dato destinato a crescere ulteriormente considerato il trend degli ultimi anni.

“L’asma si manifesta tramite un’infiammazione cronica delle vie aeree e, ad oggi, non esiste alcun trattamento risolutivo per curarla.

Ma è possibile e necessario tenere sotto controllo il decorso attraverso un piano di controllo adeguato, che permetta di ridurre gli attacchi d’asma, la tosse, i sibili e le altre difficoltà respiratorie correlate”, afferma il Dottore.

I consigli per gli asmatici in caso di infezione da COVID-19

“Per i pazienti asmatici può non essere semplice distinguere la difficoltà a respirare (dispnea) provocata dall’asma da un attacco d’asma potenzialmente provocato dal virus.

Pertanto, i pazienti che soffrono d’asma e che presentano sintomi riconducibili all’infezione da COVID-19, devono contattare il proprio medico per dirimere ogni dubbio - aggiunge il medico -.

I sintomi da monitorare sono:

  • febbre;
  • difficoltà a respirare;
  • tosse secca.”

Anche in virtù di questa difficoltà a distinguere la sintomatologia, per tutti i pazienti asmatici è fondamentale:

  • tenere ben controllata l’asma;
  • assicurarsi che la funzione polmonare sia buona;
  • rispettare diligentemente tutte le misure precauzionali consuete (lavare spesso le mani, mantenere la distanza di sicurezza, limitare gli spostamenti ecc.).

Le cure contro l’asma e l’impatto su COVID-19

In merito ai trattamenti contro l’asma, la relazione tra l’utilizzo di corticosteroidi o di farmaci biologici e COVID-19 non è supportata da dati scientifici consistenti.

Infatti, non è scientificamente dimostrato né che questi farmaci possano aumentare il rischio di incorrere in complicanze respiratorie, né che i corticosteroidi per via inalatoria possano avere una funzione protettiva.

“Pertanto, in assenza di evidenze solide, è consigliato continuare i normali trattamenti in atto o rivolgersi al proprio medico per verificare il piano terapeutico o modificarlo in caso di necessità”, afferma il dottore.

Bambini asmatici: terapie e precauzioni

Inoltre, in merito ai bambini asmatici, “seppur dalle evidenze sia noto che abbiano infezioni meno gravi da COVID-19, è consigliato anche in questo caso proseguire le terapie e adottare le ormai consuete precauzioni contro il virus”, avverte il Dottor Cremona.

Come gestire ansia e stress

Infine, stante l’attuale situazione di crisi, è naturale per alcuni sentirsi tristi, confusi, spaventati o stressati.

Le condizioni di ansia e di stress possono scatenare attacchi di asma nei pazienti asmatici.

Per gestire al meglio queste situazioni emotivamente complesse è necessario:

  • mantenere uno stile di vita sano (dieta corretta, sonno, esercizio fisico, esercizi di rilassamento);
  • alimentare i contatti con la famiglia e gli amici via e-mail o telefono;
  • evitare altri fattori scatenanti come il fumo, l’alcool e le droghe;
  • tenersi informati, evitando la sovraesposizione alle notizie;
  • cercare aiuto, innanzitutto parlandone con il proprio medico di base, quando ci si sente sopraffatti dalle emozioni negative.

 

 

 

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