Cyber Knife: nuovo arrivo all’Unità di Radioterapia dell’Ospedale San Raffaele

PUBBLICATO IL 10 APRILE 2018

Milano, 10 aprile 2018 – Un’arma in più contro il cancro: si tratta di un sistema robotico per radiochirurgia unico per potenzialità e precisione che colpisce i tessuti malati con fasci di radiazioniCyber Knife è l’ultima evoluzione della radioterapia e agisce su diverse tipologie di tumore con la stessa precisione di un bisturi ma usando radiazioni ionizzanti.
È indicato per trattamenti in tutte le aree del corpo ove vi sia indicazione di terapia radiante, in particolare: tumori e disturbi funzionali intracranici e spinali, tumori del distretto testa-collo, al polmone, al pancreas, alla prostata, al fegato e alla mammella. Questa tecnologia permette di trattare anche radicalmente lesioni localizzate, di diversa grandezza, da molto piccole fino ad alcuni centimetri di diametro, con un numero di sedute ridotto: da 1 a 5 (massimo).

Il sistema si compone di un braccio robotico che muove l’acceleratore lineare, cioè la macchina che produce fasci di fotoni. Grazie a una guida tramite immagini, è possibile correggere automaticamente e in tempo reale la direzione del fascio: in tal modo, anche quando il paziente si muove impercettibilmente, il raggio rimane sempre puntato sull’obiettivo. L’apparecchiatura è dotata inoltre di un sistema di rilevamento e compensazione del respiro Synchrony TM che permette di sincronizzare il movimento del fascio di radiazioni con quello della lesione. È possibile pertanto trattare con estrema accuratezza i tumori che si muovono con il respiro del paziente, senza colpire e danneggiare i tessuti sani intorno alla lesione.

L’arrivo di Cyber Knife completa l’offerta già ampia dei servizi che l’Unità di Radioterapia del San Raffaele offre al paziente. Oggi, grazie all’expertise e alla multidisciplinarietà degli specialisti che seguono le patologie oncologiche e all’avanguardia tecnologica di cui possiamo disporre, sia per la diagnosi sia per la cura, al San Raffaele siamo in grado di affrontare qualunque situazione oncologica con lo strumento più adeguato” spiega la dottoressa Nadia Di Muzio, primario di Radioterapia.

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