Sindrome della persona rigida
Cos’è
La sindrome della persona rigida (SPS) è un disturbo neurologico raro e complesso, caratterizzato da rigidità, spasmi muscolari e instabilità del cammino.
Colpisce principalmente i muscoli assiali, causando una rigidità che può portare ad anomalie posturali e difficoltà di movimento. La causa esatta della SPS non è del tutto nota, ma si ritiene che coinvolga una componente autoimmune, in cui il sistema immunitario prende erroneamente di mira e attacca i neuroni inibitori che regolano l'attività muscolare.
La sindrome della persona rigida è considerata un disturbo raro e può colpire individui di qualsiasi età, anche se l'esordio avviene tipicamente in età adulta. Le donne sono più comunemente colpite rispetto agli uomini.
Può esserci un'associazione con altre condizioni autoimmuni, come il diabete di tipo 1, i disturbi della tiroide o l'anemia perniciosa. Sebbene le cause esatte dello sviluppo della SPS non siano ben definite, è probabile che alla sua manifestazione contribuisca una complessa interazione di fattori genetici e ambientali.
Come riconoscerla
I sintomi comprendono:
- una rigidità muscolare persistente, soprattutto a livello del tronco e degli arti, che comporta difficoltà nei cambiamenti di postura e nei movimenti;
- spasmi o contrazioni muscolari improvvise che possono essere scatenati da stimoli come stress, rumore o stress emotivo.
Spesso è presente la caratteristica di un'accentuata risposta allo spavento, nota come “riflesso di startle”.
La diagnosi è impegnativa a causa della rarità della sindrome e in genere comporta:
- una valutazione clinica;
- un'elettromiografia (EMG);
- un test anticorpale per valutare la presenza di anticorpi anti-GAD, che sono spesso elevati nei soggetti affetti da SPS.
Come si cura
La gestione della sindrome della persona rigida prevede una combinazione di sollievo sintomatico e approcci immunomodulatori. Le opzioni di trattamento comprendono:
- rilassanti muscolari: farmaci come le benzodiazepine (ad esempio, il diazepam) sono spesso prescritti per alleviare la rigidità e gli spasmi muscolari;
- immunoglobuline per via endovenosa (IVIG): possono essere consigliate infusioni di IVIG ad alte dosi per modulare il sistema immunitario e ridurre l'attività autoimmune;
- plasmaferesi: questa procedura prevede la rimozione e la sostituzione del plasma sanguigno del paziente per eliminare gli anticorpi circolanti. Viene presa in considerazione nei casi più gravi o quando gli altri trattamenti sono inefficaci;
- terapia fisica: le strategie di riabilitazione mirano a migliorare la mobilità, ad affrontare le anomalie posturali e a migliorare le capacità funzionali generali.
Sebbene non esista una cura per la sindrome della persona rigida, la ricerca in corso si concentra sulla comprensione dei meccanismi sottostanti e sullo sviluppo di terapie mirate. Un approccio multidisciplinare che coinvolge neurologi, immunologi e specialisti della riabilitazione garantisce un'assistenza completa e adeguata alle esigenze individuali per affrontare questo difficile disturbo neurologico.
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