Sclerosi laterale amiotrofica (SLA)
ern-euro-nmdCos’è
La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) o malattia di Lou-Gehrig è la più frequente forma di malattia del motoneurone.
La degenerazione dei motoneuroni causa una progressiva paralisi della muscolatura volontaria, difficoltà nella deglutizione e nella respirazione. In circa il 10% dei pazienti la malattia non rimane confinata ai motoneuroni, ma coinvolge anche le regioni frontali dell’encefalo inducendo una concomitante demenza detta fronto-temporale (FTD).
L’età media di insorgenza dei sintomi è di 60 anni circa e la malattia è lievemente più prevalente nel sesso maschile.
In circa il 5-10% dei casi la causa della malattia è una mutazione genetica identificabile (ereditata o de novo). In tali casi la malattia tende a manifestarsi in età più precoce e a volte sono identificabili più casi nella stessa famiglia. I geni più frequentemente coinvolti sono C9orf72, SOD1, TARDP e FUS.
Purtroppo, a oggi, la causa nel restante 90-95% dei pazienti rimane sconosciuta: verosimilmente un insieme di cause ambientali e genetiche interagiscono delineando una malattia a genesi multifattoriale.
Come si fa la diagnosi
La visita neurologica rimane il cardine per una corretta diagnosi, finalizzata a evidenziare i segni di sofferenza dei motoneuroni. Esami strumentali quali l’elettromiografia e la risonanza magnetica sono fondamentali per confermare il sospetto clinico e per escludere malattie che possono mimare la SLA.
Come si cura
L’unica terapia approvata da EMA e AIFA per la SLA è il Riluzolo, un farmaco neuroprotettivo che permette di rallentare la progressione di malattia e allungare l’aspettativa di vita.
Per una sottocategoria di pazienti con SLA causata da mutazioni del gene SOD1, è stato recentemente approvato il cosiddetto Tofersen, una terapia intratecale (somministrata direttamente all’interno del canale spinale) capace di modificare sostanzialmente il decorso di malattia.
Cosa si fa in San Raffaele
Presso Ospedale San Raffaele è possibile:
- ottenere una diagnosi precoce al fine di instaurare tempestivamente la terapia neuroprotettiva, una valutazione multidisciplinare della deglutizione e della respirazione in ambito di ricovero, valutazione delle performance cognitive;
- sottoporsi ad analisi genetiche per identificare i pazienti portatori di specifiche mutazioni (anche per counseling genetico) e in particolare mutazioni di SOD1, al fine di instaurare al più presto eventuale terapia specifica con Tofersen;
- accedere a terapie sperimentali nel contesto di trial clinici e studi in laboratorio per meglio comprendere le cause della malattia e come rallentarne la progressione.