Malattia Granulomatosa Cronica
ern-ritaChe cos'è
La malattia granulomatosa cronica è un’immunodeficienza causata da un difetto del funzionamento dei neutrofili, cellule del sangue che ci aiutano a difenderci dalle infezioni, in particolare quelle batteriche e fungine.
Come si trasmette
La forma di trasmissione X-linked è la più frequente ed è causata dalla presenza di un gene che si chiama CYBB difettoso sul cromosoma X. Questo gene difettoso non permette la sintesi corretta di una proteina (gp91) che è importante per il funzionamento dei neutrofili.
Come tutte le patologie X-linked, si riscontra soprattutto nei soggetti maschi. Il gene CYBB, infatti, si trova sul cromosoma X e basta quindi la presenza di una sola copia di gene difettoso per generare malattia nei maschi (che avendo come cromosomi sessuali X e Y hanno una sola copia del cromosoma X).
È più rara, invece, la presentazione della malattia nelle femmine in cui sono necessarie 2 copie difettose del gene (le femmine hanno 2 cromosomi X).
Come si riconosce
La malattia è caratterizzata dalla difficoltà dell’organismo a combattere infezioni principalmente batteriche e fungine. Da questo ne deriva uno stato di iperinfiammazione che porta allo sviluppo di granulomi che possono dare problemi a livello di apparato genitourinario, gastrointestinale e polmonare.
La malattia, nella sua forma X-linked, che è la più grave e come detto la più frequente, viene sospettata nei primi mesi/anni di vita a causa dell’insorgenza di infezioni gravi soprattutto batteriche e fungine. Può trattarsi di una nuova mutazione insorta in una famiglia o il sospetto può avvenire se ci sono dei parenti, soprattutto nella famiglia della mamma e principalmente maschi, che hanno presentato frequenti e gravi infezioni già dall’età infantile.
Come si cura
Nel momento in cui si sospetta la diagnosi è corretto contattare un centro di riferimento per la patologia. Essendo una malattia rara, infatti, è necessaria l’esecuzione di test diagnostici di funzionalità (DHR, NBT test) e genetici di conferma diagnostica che possono essere eseguiti solo in pochi centri in Italia.
Dopo che viene effettuata la diagnosi è importante che vengano iniziate le profilassi antibatteriche e antifungine, che permettano di rispondere più rapidamente in caso di infezione.
La recente esperienza internazionale ha però dimostrato che, allo stato attuale, l’unica possibilità di guarigione definitiva è offerta dal trapianto di midollo osseo. Le percentuali di successo del trapianto con alta compatibilità sono sovrapponibili a quelle di altre malattie ematologiche e aumentano se eseguito prima dell’instaurarsi di complicanze infiammatorie croniche e/o danni d’organo.
L’approccio con la terapia genica al momento è da considerarsi sperimentale. In Europa è stato chiuso uno studio multicentrico che ha arruolando pazienti in tutto il mondo, ma a oggi sono disponibili solo risultati preliminari.