Fibrosi Retroperitoneale
Cos'è
La fibrosi retroperitoneale, originariamente chiamata malattia di Ormond, è una rara condizione caratterizzata dalla formazione di tessuto infiammatorio e fibroso nella parete posteriore dell’addome, che spesso ingloba gli ureteri e gli altri organi presenti nel retroperitoneo.
Tale condizione può essere idiopatica (non si conosce il meccanismo alla base) fino al 70% dei casi o secondaria. Talora la fibrosi retroperitoneale si presenta nel contesto di una “periaortite cronica”, caratterizzata da infiammazione e formazione di tessuto fibrotico che circonda l’aorta e le arterie iliache e che può portare ad aneurismi aortici addominali.
Le cause
Questa malattia può essere:
- indotta da una esagerata risposta infiammatoria all’aterosclerosi aortica in alcuni individui predisposti;
- conseguenza di una malattia autoimmune sistemica, come suggerito dalla frequente presenza di sintomi costituzionali, dall’aumento degli indici di flogosi e dalla presenza di autoanticorpi.
In particolare è ben documentata l’associazione con la malattia da IgG4 (IgG4-related disease).
Fino a un terzo dei casi la malattia può essere secondaria a diverse cause, tra le quali:
- infezioni;
- traumi;
- radioterapia;
- neoplasie;
- interventi chirurgici;
- alcune forme di istiocitosi (in particolare la malattia di Erdheim-Chester);
- alcuni farmaci (derivati dell’ergot, bromocriptina, metildopa, idralazina, betabloccanti).
Come si riconosce
Le manifestazioni di questa condizione possono essere locali o sistemiche. Tra i sintomi locali, il dolore sordo e costante ai fianchi, al dorso o all’addome è il più frequente.
Se gli ureteri sono coinvolti, il dolore può essere di tipo colico e si possono verificare:
- infezioni recidivanti delle vie urinarie;
- presenza di sangue nelle urine;
- poliuria.
Se si verifica un’ostruzione ureterale si può arrivare alla perdita di funzionalità di uno o entrambi i reni con relativa:
- idronefrosi;
- contrazione della diuresi;
- sintomi riferibili all’uremia (affaticabilità, debolezza, malessere, sintomi gastrointestinali, prurito).
Nel caso in cui c’è la compressione dei vasi linfatici e venosi retroperitoneali, si possono verificare:
- edemi agli arti inferiori;
- edemi scrotali;
- varicocele;
- idrocele;
- trombosi venose profonde.
Nelle forme idiopatiche, invece, sono frequenti:
- febbre;
- stanchezza;
- mancanza di appetito;
- incremento degli indici di infiammazione agli esami del sangue.
Per rilevare la presenza della malattia è necessario studiare l’addome con metodiche di imaging avanzato quali la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica dell’addome. In quei pazienti che non abbiano reperti radiologici tipici, la diagnosi deve essere confermata dalla biopsia del tessuto retro peritoneale.
Come si cura
La terapia è mirata a risolvere le possibili complicanze della malattia, a bloccarne la progressione e a prevenirne le recidive.
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