Anemia sideropenica refrattaria al ferro
Cos'è
L’anemia sideropenica refrattaria al ferro o IRIDA (dall’inglese Iron Refractory Iron Deficiency Anemia) è una anemia rara caratterizzata da carenza di ferro su base genetica.
La malattia è causata da eccessiva produzione dell’ormone epatico epcidina, che ha una funzione inibitoria sull’assorbimento intestinale di ferro e sul suo riciclo dalla distruzione dei globuli rossi nella milza. L’effetto è la riduzione della sideremia (ossia la riduzione del ferro nel sangue) con conseguente anemia sideropenica.
Per l’elevato livello di epcidina, l’anemia sin dall’infanzia è resistente al trattamento con ferro per bocca ed è solo parzialmente responsiva alla somministrazione di ferro per via endovenosa.
La malattia è dovuta a mutazioni del gene TMPRSS6, che codifica per la proteina matriptasi-2, il principale inibitore di epcidina. Si trasmette con modalità autosomica recessiva, per cui una coppia di genitori portatori sani ha 1 probabilità su 4 di trasmettere la malattia a ciascuno dei figli.
Sono stati registrati casi sporadici di IRIDA in eterozigoti (un solo gene TMPRSS6 mutato), ma in questi casi non si può escludere il contributo di fattori acquisiti nel causare l’anemia sideropenica.
Come si riconosce
Il sospetto di IRIDA si pone in caso di anemia sideropenica di grado moderato caratterizzata però da livelli di ferro, MCV e MCH, estremamente ridotti. A differenza di quanto si osserva nella comune anemia sideropenica acquisita, la ferritina può essere anche normale o lievemente aumentata.
Vanno escluse le cause comuni di carenza di ferro (dieta ferro carente, difetti di assorbimento e perdite croniche di sangue) e l’anemia dell’infiammazione (a sua volta caratterizzata da aumentata produzione di epcidina).
La certezza diagnostica si ha con:
- l’indagine molecolare;
- la dimostrazione delle mutazioni di TMPRSS6.
È probabile che in futuro il dosaggio di epcidina nel siero (attualmente non ancora disponibile per uso clinico) faciliterà l’iter diagnostico.
Come si cura
La patologia è benigna e risponde, anche se solo parzialmente, al trattamento con ferro per via endovenosa. È importante monitorare l’anemia con emocromi periodici e i parametri del ferro soprattutto nell’infanzia, durante la crescita e in presenza di eccessiva perdita mestruale e in gravidanza.